Milano, Sala apre un nuovo centro accoglienza per immigrati
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Milano si arrende: altri 50 posti per i rifugiati, la follia dell’accoglienza senza limiti
È ufficiale: Milano, già soffocata dal caos e da un’immigrazione fuori controllo, spalanca ulteriormente le porte. La Giunta ha dato il via libera a 50 posti in più per ospitare rifugiati, quegli stranieri titolari di protezione internazionale che, a quanto pare, devono diventare il nostro problema. L’assessore, con un candore che rasenta la provocazione, ha pure il coraggio di dire: “Da qui parte la vera integrazione”. Ma quale integrazione? Qui si parla di resa, di un’ospitalità cieca e sconsiderata che ignora i cittadini italiani e i loro diritti!
Siamo al paradosso: mentre le periferie milanesi affogano tra degrado, insicurezza e risorse sempre più scarse, la priorità diventa trovare un tetto per altri 50 rifugiati. E gli italiani? Quelli che pagano le tasse, che aspettano anni per una casa popolare, che vedono i loro quartieri trasformarsi in terra di nessuno? Evidentemente, per questa Giunta, valgono meno di zero. L’accoglienza a tutti i costi è diventata un dogma intoccabile, un’ossessione ideologica che calpesta il buonsenso e la realtà.
“Vera integrazione”, dice l’assessore. Ma qualcuno glielo ha chiesto ai milanesi se vogliono integrare altre 50 persone, spesso con culture e valori lontani dai nostri, in una città già al collasso? Non c’è stato nessun dibattito, nessuna consultazione: solo un diktat dall’alto, imposto da chi vive nei salotti bene e non mette piede nelle strade dove la tensione si taglia con il coltello. E i numeri parlano chiaro: più arrivi, più problemi.
Criminalità, spaccio, scontri: chi vive a Milano lo sa bene, ma chi governa preferisce voltarsi dall’altra parte.
Basta con questa retorica dell’accoglienza infinita! Milano non è un campo profughi, non è un esperimento sociale per soddisfare i capricci di qualche amministratore illuminato. È una città che merita rispetto, sicurezza e attenzione per i suoi cittadini, non un parcheggio per chiunque arrivi. Cinquanta posti in più non sono un segnale di generosità: sono un altro chiodo nella bara di una metropoli che sta perdendo la sua identità. Sveglia, prima che sia troppo tardi!
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