Trump, dazi: ”Farò chiudere il settore auto in Canada“

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By V marzo 11, 2025 14:48

Trump, dazi: ”Farò chiudere il settore auto in Canada“

Trump, un leone per gli americani; i nostri politici, zerbini dei globalisti

Dazi al Canada e mano dura: lotta per il suo popolo, noi ci vendiamo alla UE

Donald Trump è un uomo che non scherza: raddoppia i dazi al Canada – “al 50% su tutto l’acciaio e l’alluminio che arriva negli Stati Uniti” – e lo fa con una decisione che scatta già domani, 12 marzo. È una risposta secca e senza fronzoli alla mossa dell’Ontario, che “ha imposto tariffe del 25% sull’elettricità che va negli Usa”. Non solo: minaccia di “farò chiudere il settore auto” canadese se non piegano la testa. Questo è un presidente che mantiene le promesse, che difende gli interessi di chi lo ha eletto. Poi guardi l’Italia: una classe politica di burattini che si inchina ai globalisti, svendendo la nostra sovranità per un pugno di mosche.

Sul suo Truth Social, Trump non usa mezze misure: i dazi sono una stangata a un Canada che “impone le tariffe più alte del mondo” e osa colpire gli americani. Sull’energia, annuncia che “presto dichiarerò l’Emergenza nazionale per l’elettricità nelle zone minacciate”, per “alleviare questa minaccia abusiva che viene dal Canada”. Poi va all’attacco dei “vergognosi” dazi sui prodotti caseari – “tra il 250% al 390%” – che strangolano i coltivatori americani, e avverte: se “questi e altri dazi imposti da tempo non saranno aboliti, io aumenterò dal 2 aprile in modo sostanziale i dazi sulle auto che entrano negli Usa che essenzialmente, chiuderà in modo permanente l’industria automobilistica in Canada”. E aggiunge, con pragmatismo: “Queste auto possono essere prodotte facilmente negli Usa”.

Questo è Trump: un leader che tira dritto, che protegge i lavoratori dell’acciaio, i contadini, le fabbriche americane. Non si piega ai piagnistei del Canada, non si fa incantare dalle chiacchiere dei salotti internazionali. E mentre mette Ottawa con le spalle al muro, lancia una proposta da fuoriclasse: “Se diventa 51mo stato Usa tariffe spariranno”. Il Canada, che “spende molto poco per la sicurezza nazionale” e vive sotto l’ombrello Usa per “oltre 200 miliardi all’anno”, dovrebbe unirsi all’America. “Le tasse dei canadesi sarebbero sostanzialmente ridotte”, scrive, e “l’artificiale linea di separazione disegnata molti anni fa scomparirebbe finalmente”. Visionario? Sicuro. Ma è uno che pensa al bene del suo popolo, non ai capricci dei vicini.

E noi italiani? Qui i politici si genuflettono ai burocrati di Bruxelles e ai signori del Nuovo Ordine Mondiale. Trump usa i dazi per riportare lavoro in America; i nostri firmano trattati che regalano le nostre industrie a tedeschi e francesi. Lui difende i suoi agricoltori da tariffe assurde; noi lasciamo i nostri a morire sotto le regole Ue, mentre importiamo olio tunisino e grano canadese. Trump parla di rendere l’America “la nazione più sicura e più bella del mondo”; i nostri balbettano di “solidarietà europea” mentre ci riempiono di clandestini e tasse. Lui minaccia di stritolare l’economia canadese per il bene degli americani; i nostri si fanno dettare l’agenda da Macron e von der Leyen, tradendo chi li ha votati.

La verità è semplice: Trump governa per il popolo americano, per chi suda e paga le tasse. I nostri politici, invece, sono camerieri dei globalisti, pronti a sacrificare l’Italia sull’altare di un’Europa che ci usa e ci sprema. Trump è un esempio: si può dire “prima gli americani” e dimostrarlo coi fatti. Da noi, “prima gli italiani” è uno slogan che nessuno ha il coraggio di riempire di sostanza. Basta con questi servi sciocchi: l’Italia ha bisogno di un Trump, non di lacchè al guinzaglio di poteri stranieri.

Trump, dazi: ”Farò chiudere il settore auto in Canada“ ultima modifica: 2025-03-11T14:48:43+00:00 da V
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