Immigrati pronti a una spedizione punitiva con mazze e bastoni, l’Italia è una polveriera
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Fidenza: immigrati pronti a una spedizione punitiva con mazze e bastoni, l’Italia è una polveriera
Fidenza – Un’altra bomba a orologeria sventata per un soffio. Una banda di immigrati, feccia che infesta le nostre città, è stata fermata dai Carabinieri mentre si armava di mazze e bastoni per una spedizione punitiva contro un’altra gang. È successo in pieno giorno, in una tranquilla cittadina dell’Emilia, trasformata in un campo di battaglia da questi stranieri che portano il loro caos tribale nel cuore dell’Italia. Siamo nel 2025, e questo è il risultato di anni di porte spalancate: immigrati che si organizzano come bande di strada, pronti a massacrarsi e a massacrare noi, mentre lo Stato sta a guardare, impotente o complice.
I fatti parlano chiaro. I Carabinieri di Fidenza, per puro miracolo, hanno intercettato questo branco di delinquenti prima che trasformassero le vie della città in un’arena di sangue. Mazze, bastoni, forse anche spranghe: un arsenale da guerra pronto a essere usato, non per difendersi, ma per attaccare. Chi erano i bersagli? Un’altra gang, probabilmente stranieri come loro, in un regolamento di conti che sa di Africa o di Medio Oriente, non certo di Italia. Questa non è “integrazione”, è un’invasione che ci sta travolgendo. E chi ne fa le spese? Gli italiani, costretti a vivere nella paura, a schivare le botte di questi selvaggi che abbiamo lasciato entrare senza controllo.
Non è un caso isolato, è la norma. A Milano, i “maranza” di seconda generazione picchiano italiani ogni giorno sui treni e nelle piazze, come quel minorenne di Lodi massacrato per un passamontagna. All’Aquila, Mario, uno studente di 20 anni, è finito in ospedale con la mandibola rotta per aver difeso un’amica da tre stranieri ubriachi. E ora Fidenza: bande di immigrati che si armano per scontri tribali, come se fossimo a Mogadiscio o a Kabul. Ma lo Stato che fa? Nulla. Peggio: mentre questi animali scorrazzano liberi, le autorità indagano le ronde, gli italiani esasperati che, come “Articolo 52” a Milano, prendono in mano mazze e coltelli per difendere ciò che resta delle nostre città. Un ragazzo pesta un immigrato molesto? Subito processi e titoloni. Un italiano viene massacrato? Silenzio, routine.
Questi immigrati non vengono qui per lavorare o vivere in pace: vengono a delinquere, a imporre le loro regole da barbari. Dal 2022, 251.209 clandestini sono sbarcati, e i “regolari” si moltiplicano come locuste grazie ai ricongiungimenti familiari che nessuno ha il coraggio di abolire. Fidenza è solo l’ultimo avvertimento: oggi si armano contro altre gang, domani contro di noi. E lo Stato, invece di espellerli in massa, li lascia proliferare, mentre i media piangono solo quando un immigrato prende due schiaffi da una ronda. Basta: chiudiamo i confini, cancelliamo i ricongiungimenti, torniamo allo ius sanguinis e cacciamo questa feccia criminale prima che ci facciano fuori tutti. L’Italia non è la loro discarica: se non lo capiscono con le buone, che lo imparino con le cattive!
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