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Caso Ramy, basta processi mediatici: Ilaria Cucchi attacca i carabinieri, ma i fatti parlano chiaro

Il caso Ramy torna a infiammare il dibattito, e ancora una volta Ilaria Cucchi si lancia contro i carabinieri con accuse che puzzano di pregiudizio più che di giustizia. A gennaio, la senatrice di Alleanza Verdi-Sinistra aveva definito l’inseguimento del diciannovenne “maranza” e criminale, morto a Milano lo scorso novembre dopo essere scappato a un posto di controllo, come “una caccia all’animale”. Ora, nonostante una consulenza tecnica cinematica della Procura di Milano abbia scagionato i militari, la Cucchi insiste: “responsabilità dei carabinieri”. Ma quali responsabilità, se le indagini provano che i militari hanno fatto il loro dovere davanti a un delinquente in fuga?
Ramy Elgaml non era un santo innocente, come certa propaganda vorrebbe dipingerlo. Era un “maranza”, uno che, insieme a un complice, ha deciso di ignorare l’alt dei carabinieri, scatenando una fuga pericolosa per le strade di Milano. Otto chilometri di corsa folle, su uno scooter che sfrecciava fregandosene di semafori, pedoni e codice della strada. I carabinieri, in quel caos, avevano un solo obiettivo: fermare una minaccia per la sicurezza di tutti. E lo hanno fatto seguendo le regole, come confermato dalla Procura. Ma la Cucchi preferisce chiudere gli occhi davanti alla verità e alimentare un processo mediatico che non rende giustizia né ai fatti né agli uomini in divisa.

Chiamare quell’inseguimento “caccia all’animale” è uno schiaffo non solo ai carabinieri coinvolti, ma a tutti quelli che rischiano la pelle ogni giorno per proteggerci. Le immagini dell’episodio, che la senatrice sbandiera come prove, non mostrano alcuna brutalità, ma solo la determinazione di bloccare un criminale che poteva causare una strage. Basta con questa crociata anti-forze dell’ordine: i carabinieri meritano rispetto, non le accuse gratuite di chi sembra più interessata ai titoli di giornale che alla realtà.

E poi, non stavano dando la caccia ad animali, poveri cuccioli, ma a due fottuti maranza che non dovevano essere in Italia.