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ONG e Stato: complici schifosi della mafia nigeriana

Sei bestie della mafia nigeriana arrestate tra Roma, Brescia e l’Islanda: tratta di esseri umani, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona, estorsione e pure aborti forzati. Una cloaca di crimini che fa vomitare. Ragazzine ingannate nei loro Paesi, trascinate da un “boga” schifoso fino in Libia, buttate su barconi del cavolo per approdare a Pozzallo e finire in un inferno di violenza e sfruttamento. E chi c’è dietro? Le ONG dei buonisti ipocriti e uno Stato che si gira dall’altra parte, lasciando che queste merde facciano i loro porci comodi.

Le ONG, con le loro navi da crociera per clandestini, sono il taxi degli scafisti: “salvano” al largo della Libia, ma in realtà sono il primo anello della catena che arricchisce la mafia nigeriana. Sanno che ogni barcone che recuperano è un assegno per i trafficanti, eppure vanno avanti con la loro farsa umanitaria. E lo Stato? Una barzelletta. I giudici che firmano gli sbarchi sono complici quanto i criminali: fanno entrare chiunque, senza un cazzo di controllo, e lasciano che queste bande di animali facciano quello che vogliono sulle nostre strade. Non sono magistrati, sono traditori.

Basta con questa pagliacciata. Le ONG vanno chiuse, le loro navi affondate. I giudici che spalancano le porte a ‘sti delinquenti devono essere buttati fuori a calci nel culo. E lo Stato? Deve smetterla di fare la puttana delle mafie straniere: frontiere blindate, espulsioni di massa per chi delinque, e tolleranza zero. Se non si muovono, ogni ragazza stuprata, ogni vita distrutta dalla tratta, è sangue sulle loro mani schifose. Sveglia, o qua finiamo tutti in mano a ‘sti bastardi.