PD svende Milano all’Islam: ramadan dei maranza davanti alla stazione Centrale – VIDEO
Related Articles
Visto che lì sgozzano, stuprano e rapinano una persona al giorno, il sindaco dei maranza ha pensato di replicare uno stupro di massa della zona.
Iftar davanti alla stazione Centrale
Sottomissione patrocinata dal Comune di Milano del sindaco @BeppeSala. pic.twitter.com/YiEXeNvk6o
— Francesca Totolo (@fratotolo2) March 23, 2025
Iftar davanti alla Stazione Centrale: La Sottomissione di Milano Patrocinata dal Sindaco PD
Milano, cuore pulsante dell’Italia, simbolo di modernità e tradizione, si arrende all’islamizzazione. Davanti alla Stazione Centrale, uno degli spazi più iconici della città, si è consumato l’ennesimo atto di sottomissione culturale: un iftar pubblico, la rottura del digiuno del Ramadan, organizzato con il patrocinio del Comune guidato dal sindaco PD Beppe Sala. Non è solo un evento, ma una dichiarazione di resa, un segnale che l’amministrazione ha scelto di sacrificare l’identità italiana sull’altare del consenso elettorale. È un oltraggio che non possiamo accettare in silenzio.
Un Simbolo Trasformato in Palcoscenico Islamico
La Stazione Centrale non è un luogo qualunque. È il biglietto da visita di Milano per chi arriva, un luogo che rappresenta il dinamismo e la storia della città. Vederlo trasformato in un’arena per l’iftar pubblico, con tappeti da preghiera stesi e centinaia di persone riunite sotto lo sguardo compiaciuto delle autorità, è uno schiaffo ai milanesi e agli italiani. Non si tratta di un gesto di ospitalità o dialogo, ma di un’occupazione simbolica degli spazi pubblici, avallata da un’amministrazione che sembra aver dimenticato chi dovrebbe rappresentare.
Il Comune di Milano, guidato dal PD, non si è limitato a permettere l’evento: lo ha patrocinato, conferendo un imprimatur ufficiale a una manifestazione che nulla ha a che fare con le nostre tradizioni. È un precedente pericoloso. Se oggi si concede la Stazione Centrale per l’iftar, domani cosa sarà? Piazza Duomo trasformata in una moschea a cielo aperto? Non è un’ipotesi remota, ma una possibilità concreta se non si ferma questa deriva.
Beppe Sala e il PD: Complici della Sottomissione
Il sindaco Beppe Sala non può nascondersi dietro la retorica dell’inclusione. Patrocinare un iftar pubblico non è un atto di apertura, ma di sottomissione. È la prova che il PD ha scelto di privilegiare gli interessi delle comunità islamiche, sempre più influenti in termini elettorali, rispetto ai valori e alle radici della città. Sala e i suoi assessori non si limitano a partecipare: promuovono, finanziano, celebrano. È un baratto politico disgustoso: spazi pubblici e identità culturale in cambio di voti.
Questa non è integrazione, ma imposizione. Dove sono le celebrazioni pubbliche per il Natale o la Pasqua con lo stesso entusiasmo? Perché il Comune non organizza eventi altrettanto visibili per le tradizioni cristiane, che sono parte integrante della nostra storia? La risposta è chiara: il PD teme di perdere il sostegno delle comunità islamiche, un bacino elettorale che cresce di anno in anno grazie a politiche migratorie scellerate.
Un Futuro Inquietante
L’iftar davanti alla Stazione Centrale non è un episodio isolato, ma parte di una strategia più ampia. Il PD sta trasformando Milano in una città dove l’Islam non è più solo tollerato, ma glorificato, mentre le nostre tradizioni vengono messe in secondo piano. È un processo di islamizzazione che avanza inesorabile: oggi un iftar pubblico, domani richieste di più moschee, dopodomani ordinanze per adattare gli spazi pubblici alle esigenze della sharia. Non è fantascienza, ma una realtà che vediamo già in altre città europee come Londra o Bruxelles.
I milanesi devono aprire gli occhi. La Stazione Centrale non può diventare il simbolo di una resa culturale. Le nostre piazze, le nostre strade, i nostri monumenti appartengono alla nostra storia, non a chi vuole imporci un’identità estranea. Il patrocinio del Comune a eventi come l’iftar non è un gesto di pace, ma un atto di complicità con chi vuole cambiare il volto dell’Italia.
È Tempo di Reagire
Basta con la sottomissione. Il PD e Beppe Sala devono rispondere ai cittadini, non alle pressioni di comunità che usano la religione come strumento di conquista. Milano non è una città islamica, e non lo diventerà. Ma per fermare questa deriva serve una reazione chiara: stop al patrocinio di eventi che celebrano culture incompatibili con i nostri valori, stop alla svendita della nostra identità per un pugno di voti. L’Italia non si inginocchia. E Milano deve essere la prima a rialzare la testa.
da fonti riservate mi si dice che non pochi degli alimenti portati volontariamente da cittadini volenterosi e simpatizzanti contenevano lardo e sugna in quantità non trascurabili
Grande!