Torino islamica: apre una moschea all’anno, ora sono 25

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By V marzo 23, 2025 23:19

Torino islamica: apre una moschea all’anno, ora sono 25

L’Islamizzazione Silenziosa di Torino: Moschee Ovunque, l’Italia Sotto Assedio

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Torino sta diventando un avamposto dell’islamizzazione in Italia, e nessuno sembra volerla fermare. Mentre il progetto della mega-moschea da mille posti in via Bologna, finanziata dal re del Marocco, scatena dibattiti, la realtà sul campo è ancora più inquietante: i luoghi di preghiera islamici spuntano come funghi, spesso nel silenzio più assoluto. Nel 2018 erano 17, oggi sono 25, secondo la Confederazione islamica italiana. Una crescita inarrestabile che trasforma garage, capannoni e spazi fatiscenti in centri di culto, concentrati soprattutto in quartieri come Aurora e Barriera di Milano. L’Italia è sotto attacco culturale, e l’unico modo per fermare questa deriva è chiaro: azzerare l’immigrazione regolare dai Paesi islamici, prima che sia troppo tardi.

Una Crescita Incontrollata: Da 17 a 25 Moschee in Pochi Anni

I numeri parlano da soli: in meno di cinque anni, Torino ha visto un’esplosione di spazi di preghiera islamici. Non si tratta di edifici imponenti come quello progettato in via Bologna, ma di luoghi improvvisati: garage, capannoni, scantinati, spesso in condizioni fatiscenti. In corso Giulio Cesare, tra Porta Palazzo e ponte Mosca, si contano quattro moschee in appena 400 metri. È un’invasione strisciante che cambia il volto dei nostri quartieri, relegando la cultura italiana in un angolo. L’ultima apertura, quella della moschea “Al Karam” in corso Vigevano, è emblematica: un piano terra trasformato dalla comunità pakistana per accogliere fedeli e studenti del Politecnico arrivati da Islamabad. Non è integrazione, è colonizzazione.

I Fedeli Aumentano, l’Italia Scompare

Secondo il Turin Islamic Economic Forum, a Torino vivono circa 50 mila musulmani, e oltre il 40% ha la cittadinanza italiana. Walid Bounchaf, della Confederazione islamica italiana, lo dice senza giri di parole: l’aumento dei fedeli, tra seconde generazioni, nuovi arrivati e italiani convertiti, richiede più moschee. È una spirale senza fine: più immigrati islamici arrivano, più luoghi di culto nascono, più la loro presenza si radica. E mentre loro si organizzano, i torinesi vedono i loro spazi erosi, i loro quartieri trasformati in enclave dove la sharia diventa legge non scritta.

Le moschee, spesso anguste, costringono gli imam a doppi sermoni il venerdì per far entrare tutti. Bounchaf le descrive come “presidi” in zone di spaccio e criminalità, ma questo non giustifica nulla: se i quartieri sono degradati, non è costruendo moschee che si risolvono i problemi, semmai si aggravano, attirando altri immigrati islamici e ulteriore emarginazione e conflitto culturale.

La Mega-Moschea di Via Bologna: Un Simbolo di Conquista

Il progetto della moschea in via Bologna, con il suo minareto di 20 metri e i suoi spazi culturali, non è una soluzione, ma un ulteriore passo verso la conquista culturale. Bounchaf la dipinge come un “punto di riferimento turistico”, con studentato e biblioteca, ma chi ci crede davvero? È un simbolo di potere, un messaggio chiaro: l’Islam non si accontenta più di garage e capannoni, vuole strutture monumentali per affermare la sua presenza. E tutto questo con i soldi del re del Marocco, un sovrano straniero che detta legge sul nostro territorio. Dov’è la sovranità italiana? Dove sono i nostri valori?

Un’Islamizzazione che Può Essere Fermata

Non illudiamoci: queste moschee, piccole o grandi che siano, non sono solo luoghi di culto, ma centri di aggregazione che rafforzano un’identità estranea alla nostra. Ogni nuovo spazio di preghiera è un mattone nella costruzione di un’Italia che non riconosceremo più. E il motore di tutto questo è l’immigrazione islamica regolare, che continua a portare migliaia di fedeli ogni anno. Le seconde generazioni crescono, i nuovi arrivati si aggiungono, e i convertiti italiani completano il quadro. È una marea che ci sta sommergendo.

L’unico modo per fermare questa islamizzazione è chiaro: azzerare l’immigrazione regolare dai Paesi islamici. Non si tratta di odio, ma di sopravvivenza. Finché il flusso continuerà, le moschee continueranno a moltiplicarsi, e con loro crescerà l’influenza di una cultura che non ha nulla in comune con la nostra. Torino è solo l’inizio: se non reagiamo ora, presto ogni città italiana sarà costellata di minareti, e la nostra identità sarà solo un ricordo.
Sveglia, Italia!

Non possiamo permettere che Torino diventi una città islamica. Le 25 moschee di oggi sono già troppe, e ogni nuova apertura è una ferita alla nostra storia. La mega-moschea di via Bologna non deve vedere la luce, e quelle esistenti devono essere controllate rigorosamente. Ma tutto questo non basta: senza chiudere i rubinetti dell’immigrazione islamica, sarà una battaglia persa. L’Italia è nostra, e deve restare tale. Sveglia, prima che sia troppo tardi!

Torino islamica: apre una moschea all’anno, ora sono 25 ultima modifica: 2025-03-23T23:19:28+00:00 da V
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By V marzo 23, 2025 23:19
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1 Comment

  1. xx marzo 24, 08:01

    I politici sono i primi traditori.

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