Pd usa i soldi delle tasse per schedare gli italiani contro le moschee
Related Articles
Il PD di Reggio Emilia Usa i Soldi del PNRR per Schedare Chi Si Oppone all’Islamizzazione: Un Affronto agli Italiani

VERIFICA NOTIZIA
Il Partito Democratico (PD) di Reggio Emilia ha toccato un nuovo fondo: utilizza i fondi del PNRR – soldi che l’Unione Europea ha costretto gli italiani a prendere in prestito, indebitandoci per generazioni – per finanziare iniziative che sembrano pensate per schedare e reprimere chi osa opporsi all’islamizzazione dell’Italia. Lo “sportello antirazzista” e l’Osservatorio permanente sul razzismo, voluti dall’assessora di origini egiziane Marwa Mahmoud, non sono strumenti di giustizia sociale, ma armi per controllare il dissenso e imporre un’agenda che favorisce l’Islam a scapito della nostra identità. È un tradimento che grida vendetta.
I Soldi del PNRR: Un Debito per Schedare gli Italiani
Il PNRR, presentato come un’opportunità per rilanciare l’Italia dopo la pandemia, si sta rivelando un cappio al collo per i cittadini. Questi fondi, che l’UE ci ha obbligati a prendere in prestito, aggiungendo altro debito sulle spalle di ogni italiano, dovevano servire per scuole, infrastrutture, lavoro. Invece, a Reggio Emilia, il PD li usa per aprire uno “sportello antirazzista” gestito da realtà vicine alla sinistra – la coop Dimora D’Abramo, già sotto inchiesta per irregolarità, e l’associazione Mondinsieme, foraggiata dal Comune – e un Osservatorio che sembra una banca dati per schedare chi viene accusato di “discriminazioni” legate a nazionalità, origine o religione.
Traduciamo: chi critica l’Islam rischia di finire in un registro di “razzisti”, con tanto di consulenza legale per le “vittime” che denunciano.
Chi decide cosa sia razzismo? Su quali basi? Questo non è uno strumento di giustizia, ma una trappola per colpire chi si oppone all’islamizzazione strisciante che il PD sta favorendo. E tutto questo con i soldi che gli italiani pagheranno con tasse e sacrifici per decenni.
Marwa Mahmoud: La Regista dell’Islamizzazione
Al centro di questa operazione c’è Marwa Mahmoud, assessora islamica di origini egiziane, pupilla di Elly Schlein e figura di spicco nel PD nazionale. Porta il velo, si dichiara femminista e taccia di islamofobia chiunque osi metterla in discussione. La sua ossessione per il razzismo la porta a sostenere tesi assurde, come quelle del libro L’Italia è un paese razzista, secondo cui il razzismo sarebbe una struttura intrinseca del nostro Paese. Tradotto: siamo tutti colpevoli per default, e chi non si piega va rieducato o punito. La Mahmoud non si limita a parole: partecipa a eventi come l’iftar in saloni parrocchiali, come a Roncadella, dove il Ramadan viene celebrato in barba alle leggi canoniche, con il plauso del PD che vede in queste iniziative “conquiste interculturali”. Ma di interculturale qui c’è ben poco: è pura propaganda islamista.
Una Polizia della Sharia Finanziata con i Nostri Soldi
Questo sportello antirazzista e l’Osservatorio permanente non sono strumenti di dialogo, ma una polizia della sharia in versione democratica. Il PD vuole schedare chi critica l’Islam, chi si oppone alla trasformazione delle nostre città in enclave islamiche. Il giornalista Nicola Fangareggi, direttore di 24emilia, lo ha denunciato chiaramente: “La Mahmoud sostiene che i reggiani siano razzisti, al punto da aprire uno sportello che raccolga denunce, persino espressioni linguistiche sgradite.” La sua critica gli è valsa minacce di azioni legali da parte dell’assessora, sostenuta dal sindaco Marco Massari e dalla giunta. È evidente: chi dissente rischia di essere denunciato, schedato, perseguito. E tutto questo con i fondi del PNRR, soldi che dovevano servire agli italiani, non a una crociata contro di loro.
Un Affronto agli Italiani
Usare i soldi del PNRR per finanziare questa schedatura è uno schiaffo ai cittadini. Quei fondi sono un debito che pagheremo tutti, e il PD li spende per reprimere la libertà di pensiero e favorire l’islamizzazione. Mentre gli italiani arrancano tra crisi economica e tasse, il Comune di Reggio Emilia preferisce investire in strumenti per zittire chi difende la propria identità. È una vergogna che non può passare sotto silenzio.
Fermiamo Questa Follia
Il PD deve smettere di usare i soldi pubblici per alimentare la sua agenda islamizzante. I fondi del PNRR vanno destinati a ciò che serve davvero: lavoro, sanità, scuole, non sportelli per schedare chi critica l’Islam. Reggio Emilia non è una caserma della sharia, e l’Italia non si piegherà a chi vuole cambiarla con i nostri stessi soldi. È ora di dire basta: chiudano questi sportelli, smantellino questi osservatori e tornino a pensare agli italiani. La nostra libertà e la nostra cultura non sono in vendita. Sveglia, prima che ci riducano al silenzio!
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment