Fotografa islamici di fronte alla nuova moschea abusiva: carabinieri identificano lui!
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Fotografa Islamici a Moschea Abusiva ma i Carabinieri Identificano Lui: L’Islamizzazione Intimidisce gli Italiani
Un episodio inquietante scuote San Donà di Piave e getta luce sull’islamizzazione strisciante che sta soffocando l’Italia, con comunità islamiche che agiscono come se fossero al di sopra della legge.
Domenica sera, nel piazzale del costruendo centro culturale islamico dell’associazione Arrahma in via Monte Popera, un cittadino sandonatese ha vissuto un’esperienza da incubo. L’uomo, che preferisce restare anonimo per paura di ritorsioni, ha deciso di documentare il caos creato da un centinaio di auto parcheggiate intorno a quella che è a tutti gli effetti una moschea abusiva: non esistono moschee in Italia, solo fantomatici ‘centri’ utilizzati come moschee, quindi abusive. Ma invece di essere tutelato, è stato accerchiato, intimidito dai musulmani e poi identificato dai carabinieri, chiamati dagli stessi islamici. È l’ennesima prova che l’Italia sta cedendo terreno a chi vuole imporci la propria cultura, mentre gli italiani vengono trattati come intrusi nella loro terra.

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Un Cittadino Coraggioso Minacciato dagli Islamici
Il sandonatese racconta: “La domenica sera di solito non ci sono auto nella zona, mentre quel giorno c’erano una cinquantina di auto in via Monte Popera e altrettante sul lato del parco.” Intorno alle 20:30, vedendo il via vai sospetto legato alla presenza degli islamici, ha deciso di scattare foto per documentare la situazione. Ma il suo gesto di denuncia non è passato inosservato: sei musulmani lo hanno subito avvicinato, chiedendogli cosa stesse facendo. “Quando mi hanno accerchiato sembrava si trattasse di un servizio d’ordine fatto apposta,” confida l’uomo, visibilmente scosso. Gli islamici non si sono limitati a intimorirlo: hanno chiamato i carabinieri, che, invece di indagare sull’evidente abuso dello spazio pubblico, hanno identificato il cittadino, trattandolo come un sospetto.
Paura e Ritorsioni: La Vita di un Italiano Sotto Assedio
La vicenda non si è conclusa con l’intervento dei carabinieri. Il sandonatese denuncia: “Da oggi su Facebook ricevo segnalazioni di persone di origine siriana che non conosco e vogliono diventare ‘amiche’, e tra questi uno ha una pistola come immagine del profilo. Non sono riuscito a dormire per la paura di ritorsioni.” È un racconto che gela il sangue: un italiano, nel suo Paese, non può nemmeno documentare un abuso senza temere per la propria incolumità. Questo è il risultato dell’islamizzazione incontrollata: comunità che si comportano come se fossero intoccabili, mentre i cittadini vengono lasciati soli, minacciati e abbandonati dalle istituzioni.
Una Moschea Abusiva che Cambia il Volto del Quartiere
Il centro culturale islamico di via Monte Popera, gestito dall’associazione Arrahma, è in fase di ultimazione, ma già ora è chiaro che non si tratta di un semplice “centro culturale”. È una moschea, un luogo che attira centinaia di invasori e crea disagi enormi ai residenti, come dimostrano le 100 auto parcheggiate in modo selvaggio. Questo non è un episodio isolato: in tutta Italia, spazi pubblici vengono occupati da moschee abusive, spesso mascherate da centri culturali, mentre le autorità chiudono un occhio. È una strategia di conquista silenziosa, che cambia il volto dei nostri quartieri e ci fa sentire stranieri a casa nostra.
Basta con la Sottomissione!
Questo episodio è un campanello d’allarme: non possiamo permettere che gli italiani vengano intimiditi e trattati come criminali per aver denunciato un abuso. La moschea di via Monte Popera è l’ennesimo simbolo di un’islamizzazione che avanza senza freni, mentre le istituzioni, invece di proteggere i cittadini, si piegano a chi viola le regole. È ora di dire basta: chiudano queste moschee abusive, ripristinino l’ordine nei nostri quartieri, tutelino chi ha il coraggio di alzare la voce. L’Italia non si piega, e San Donà non diventerà un feudo islamico. Sveglia, prima che sia troppo tardi!
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