Abusi sui bambini dell’oratorio, prete indagato: “Dobbiamo accogliere i minori musulmani”

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By V marzo 28, 2025 11:42

Abusi sui bambini dell’oratorio, prete indagato: “Dobbiamo accogliere i minori musulmani”

La Chiesa e la Fame di Bambini: Oratori Aperti a Tutti, Anche a Costo di Scandali

La Chiesa cattolica, da sempre paladina di valori morali e custode della fede, sembra aver trovato negli ultimi anni una nuova missione: aprire le porte dei suoi oratori a chiunque, senza distinzioni di nazionalità o religione, in nome di un’integrazione che sa tanto di propaganda politically correct. Ma dietro questa facciata di accoglienza universale si nasconde una realtà inquietante, che oggi trova un’ennesima conferma nello scandalo che travolge don Samuele Marelli, ex direttore della Fondazione Oratori Milanesi, indagato per presunti abusi sessuali su minori.

Gli oratori della diocesi ambrosiana, come emerge dalla ricerca “Educare generando futuro”, presentata nel gennaio 2020, sono diventati veri e propri “laboratori di meticciato culturale”. Il 27% dei frequentanti l’oratorio estivo è di origine straniera, una percentuale che sale al 40-50% in alcune realtà. Non solo: tra questi ragazzi, molti non sono nemmeno cattolici. Don Marelli stesso, prima che il suo nome finisse nelle cronache giudiziarie, spiegava con entusiasmo che “la diversità di fede non ostacola il percorso di annuncio di Gesù”. Parole che oggi suonano come un sinistro paradosso, considerando le accuse che lo vedono protagonista.

La Chiesa, affamata di nuove leve per riempire i suoi spazi, sembra disposta a tutto pur di attrarre bambini e ragazzi, anche a costo di accogliere indiscriminatamente immigrati, inclusi quelli di fede islamica, in luoghi tradizionalmente dedicati alla formazione cattolica. L’educazione alla fede, che dovrebbe essere il cuore pulsante degli oratori, viene così diluita in un calderone di attività ludiche e sportive, dove il catechismo diventa un optional e l’identità cristiana un dettaglio trascurabile. Ma questa apertura ha un prezzo, e a pagarlo sono spesso i più vulnerabili: i minori.

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Il caso di don Samuele Marelli non è un episodio isolato, ma l’ennesimo tassello di un mosaico di scandali che da anni macchiano la reputazione della Chiesa. Il sacerdote, che per anni ha ricoperto ruoli di spicco nella gestione degli oratori milanesi, è accusato di approcci fisici e verbali inappropriati nei confronti di minori, avvenuti tra una partita di pallone e un momento di preghiera. La Curia lo ha sospeso da oltre un anno, ma il danno è fatto: un altro predatore avrebbe agito indisturbato sotto l’egida di un’istituzione che si vanta di essere “palestra d’integrazione”.

E mentre la Chiesa si affanna a promuovere un’immagine di accoglienza e modernità, i numeri parlano chiaro: i ragazzi stranieri sono più presenti negli oratori che i loro genitori nelle parrocchie. Una sproporzione che suggerisce un interesse quasi ossessivo verso i più giovani, un bacino da cui attingere per garantirsi una riserva di caccia e un futuro, anche a costo di sacrificare la sicurezza e l’innocenza di chi dovrebbe essere protetto.

L’integrazione diventa così una parola vuota, un paravento dietro cui si celano ipocrisia e, troppo spesso, abusi.

Il caso Marelli è solo la punta dell’iceberg. La fame di bambini della Chiesa, mascherata da altruismo e apertura al diverso, rischia di trasformarsi in un boomerang. Gli oratori, da luoghi di crescita e fede, si stanno rivelando sempre più spesso scenari di vergogna. E mentre il Tribunale Ecclesiastico Lombardo si prepara a pronunciarsi, una domanda resta sospesa: fino a quando la Chiesa continuerà a barattare la sua missione con un’ossessione per l’accoglienza che mette a repentaglio i suoi stessi figli?

Abusi sui bambini dell’oratorio, prete indagato: “Dobbiamo accogliere i minori musulmani” ultima modifica: 2025-03-28T11:42:22+00:00 da V
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By V marzo 28, 2025 11:42
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2 Comments

  1. Littorius marzo 28, 12:09

    la Chiesa cattolica ha perso completamente i propri valori morali e anche la fede a partire dal calamitoso concilio vaticano secondo. Ora la si può definire solo come propagandista dei valori tossici del liberismo più sfrenato e anche suo complice nel perpetrare essa stessa e coprire crimini mostruosi.

    Su tale argomento, ma non solo, è illuminante leggere gli articoli di Cesare Sacchetti, unico che si possa considerare un Giornalista con la “G” maiuscola:

    https://www.lacrunadellago.net/

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