Violenta due donne in poche ore a Roma: il solito africano

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By V marzo 29, 2025 14:56

Violenta due donne in poche ore a Roma: il solito africano

Roma Sotto Assedio: L’Incubo dell’Immigrazione Selvaggia Colpisce Ancora

Roma, la città eterna, è diventata teatro di un nuovo, disgustoso capitolo di violenza, un ennesimo schiaffo alla sicurezza e alla dignità dei suoi cittadini. Un 29enne eritreo, senza fissa dimora, ha tentato di violentare due donne a distanza di poche ore, prima nei pressi della stazione Tiburtina e poi a Termini. Questo predatore, un prodotto diretto dell’immigrazione incontrollata, ha trasformato le strade della capitale in un campo di caccia, lasciando dietro di sé terrore e ferite che non guariranno facilmente. E mentre le autorità si affannano a tamponare l’ennesima emergenza, una domanda riecheggia: fino a quando gli italiani dovranno subire questa invasione silenziosa che porta con sé crimine e caos?

Non è un caso isolato, né un’eccezione. Questo eritreo senza fissa dimora è solo l’ultimo esempio di una realtà che i buonisti e i paladini dell’accoglienza si ostinano a negare: nelle città italiane, come in quelle europee, si aggirano migliaia di “bombe” umane, pronte a esplodere in tutta la loro brutalità. Individui senza radici, senza controllo, spesso con precedenti penali, lasciati liberi di vagare e colpire. Le stazioni, un tempo simbolo di connessione e movimento, sono ora zone franche per la feccia che l’immigrazione selvaggia ci ha scaricato addosso. Tiburtina e Termini non sono più solo snodi ferroviari, ma scenari di guerra urbana, dove le donne italiane vivono nel terrore di diventare prede.

Le cronache parlano chiaro: il 18 marzo, all’alba, questo soggetto ha aggredito una donna vicino alla stazione Tiburtina, usando la scusa di una sigaretta per avvicinarsi, per poi immobilizzarla e tentare di abusarne. Poche ore dopo, a Termini, ha replicato il suo squallido copione con un’altra vittima, fermato solo dalla reazione dell’amica di quest’ultima. Due attacchi in un giorno, due vite sconvolte, e un unico colpevole: un immigrato clandestino che non ha nulla da perdere e tutto da prendere. Le telecamere lo hanno ripreso mentre cercava di fuggire su un treno per Venezia, un dettaglio che dimostra quanto questi individui si sentano intoccabili, certi di poter seminare il panico e poi dileguarsi.

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Basta con le illusioni. L’Italia non può più permettersi di essere il ricettacolo di ogni disperato che calpesta i suoi confini. L’immigrazione senza regole non è solidarietà, è un suicidio collettivo. Ogni giorno che passa, il nostro Paese si riempie di parassiti che sfruttano la nostra ospitalità per trasformarla in un’arma contro di noi. Le istituzioni, imbavagliate dal politicamente corretto, continuano a gingillarsi con misure blande e proclami vuoti, mentre i cittadini pagano il prezzo di questa follia con il sangue e la paura. Le donne, in particolare, sono le prime vittime di un sistema che ha aperto le porte a chi non conosce rispetto, legge o civiltà.
È ora di dire basta. Basta con i confini colabrodo, basta con le Ong che traghettano criminali sotto il pretesto dell’umanità, basta con i governi che chinano il capo davanti a Bruxelles mentre le nostre città affondano nel degrado. L’Italia non è un campo profughi, né una terra di conquista per chi porta violenza invece di gratitudine. Serve una reazione dura, immediata, senza compromessi: espulsioni di massa, controlli ferrei, e pene esemplari per chi osa minacciare la nostra sicurezza. Questo eritreo non è un’eccezione, è la regola di un’ondata migratoria che sta soffocando l’Europa, e Roma è solo l’ultimo campo di battaglia.

Svegliamoci, prima che sia troppo tardi. Le “bombe” sono già qui, e ogni giorno che passa il loro ticchettio si fa più forte. Non possiamo più permetterci di ignorarlo.

Violenta due donne in poche ore a Roma: il solito africano ultima modifica: 2025-03-29T14:56:15+00:00 da V
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By V marzo 29, 2025 14:56
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