Musulmani celebrano Ramadan in parrocchia: vescovo esulta – FOTO
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Prato: Il Vescovo Nerbini Tradisce Come Giuda – La Parrocchia di San Domenico Profanata dall’Islam!
Prato, la città italiana con la più alta percentuale di stranieri – 49.978 su 196.578 abitanti, secondo i dati del Comune al 31 dicembre scorso – è diventata il simbolo di un’islamizzazione che avanza senza freni. Stamattina, 30 marzo 2025, oltre duecento musulmani bengalesi hanno celebrato la fine del Ramadan nel cortile della parrocchia di San Domenico, un luogo sacro della cristianità, concesso dalla Diocesi di Prato su richiesta del Centro Islamico Bengalese. A orchestrare questo tradimento è stato il vescovo Giovanni Nerbini, che come un moderno Giuda ha venduto la nostra fede per trenta denari di “dialogo interreligioso”. È un’umiliazione senza precedenti: un vescovo cattolico che consegna uno spazio sacro a chi vuole imporci la sharia, mentre le donne vengono segregate e il Corano risuona dove dovrebbero echeggiare le preghiere cristiane. È ora di dire basta: Nerbini ha tradito la Chiesa e i fedeli, e l’Italia rischia di diventare un califfato!
San Domenico Profanata: La Chiesa Si Piega all’Islam
La scena a Prato è agghiacciante: dalle 8:30 alle 9, oltre duecento musulmani bengalesi, guidati da due imam, hanno celebrato l’Eid al-Fitr nel cortile della parrocchia di San Domenico, un complesso cattolico che dovrebbe essere un baluardo della nostra fede. Secondo il Corriere Fiorentino, sin dalla prima mattinata una lunga fila di uomini in kurta colorate ha invaso il complesso, mentre le donne – circa una trentina – sono state segregate nei locali adiacenti, un’umiliazione che richiama le pratiche oppressive della sharia. La Diocesi ha precisato che la preghiera non si è svolta dentro la chiesa, ma nel cortile, come se questo giustificasse la profanazione di uno spazio sacro. È la prima volta nella storia di Prato che un luogo cattolico viene “prestato” ai musulmani per una festa religiosa, un precedente pericoloso che apre le porte all’islamizzazione. Mohammad Ajman Hossain, coordinatore del Centro Islamico Bengalese, ha dichiarato: “Abbiamo recitato le preghiere e il nostro imam ha pronunciato un discorso dal Corano.” È un oltraggio: il Corano in un luogo cristiano, mentre Nerbini, novello Giuda, tradisce la sua missione.

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Nerbini Come Giuda: Un Tradimento Imperdonabile
Il vescovo Giovanni Nerbini ha giustificato questo scempio con parole che sanno di resa: “Quando la comunità bengalese ci ha inviato la richiesta di poter utilizzare degli spazi per la preghiera del Ramadan, abbiamo deciso di metterci a disposizione, cercando una soluzione adatta alle loro esigenze e nel rispetto dei nostri ambienti.” Ha aggiunto: “A Prato convivono persone di fedi diverse, la reciproca conoscenza e la collaborazione sono necessarie per una proficua convivenza. Questo gesto è un atto di amicizia nell’anno giubilare della speranza.” Come Giuda, che tradì Cristo per trenta denari, Nerbini ha venduto la nostra fede per un finto dialogo interreligioso. Al termine della celebrazione, ha persino preso un caffè Costituzione, che garantisce la laicità dello Stato e tutela la nostra identità culturale. È un tradimento che grida vendetta: Nerbini ha aperto le porte della Chiesa a chi vuole imporci la sharia, e si è fatto fotografare con gli imam davanti alla cattedrale di Santo Stefano, un gesto che umilia ogni cristiano.
L’Islamizzazione Avanza: Prato Sotto Assedio
Prato, con il 25% della popolazione composta da stranieri, è un simbolo dell’islamizzazione che sta travolgendo l’Italia. A Padova, una moschea abusiva in via Turazza terrorizza i residenti; a Monfalcone, un partito islamico guidato da Bou Konate promuove niqab e sharia; a Cremona, ragazze cristiane sono state picchiate per aver mangiato durante il Ramadan. A Brescia, Balwinder Singh, consigliere comunale, ha inflitto violenze alle figlie per costringerle a vivere secondo tradizioni oppressive, lodando l’omicidio di Saman Abbas. A Roma, un immigrato arabo ha minacciato un italiano: “Io non sono come te, sono arabo!” Le scuole italiane si piegano al Ramadan: a Pioltello, chiudono per l’Eid al-Fitr; a Firenze, un’aula del Marco Polo è stata trasformata in una sala di preghiera musulmana. È un’invasione che non conosce freni, e la Chiesa, con traditori come Nerbini, si rende complice di questa deriva.
Fermiamo l’Islamizzazione: Nerbini Deve Rispondere!
Non possiamo più tollerare questo tradimento. Come Giuda tradì Cristo, Nerbini ha tradito la Chiesa, aprendo le porte di San Domenico a chi vuole imporci la sharia. Dobbiamo vietare le celebrazioni islamiche in spazi pubblici e sacri, chiudere le moschee abusive e azzerare l’immigrazione islamica regolare. La Chiesa deve tornare a difendere i valori cristiani, non cedere a chi ci vuole sottomessi. Nerbini deve rispondere di questo scempio: ha umiliato i fedeli di Prato e aperto un precedente che rischia di trasformare ogni parrocchia in un avamposto islamico. Prato non può diventare un califfato, e l’Italia non può piegarsi alla sharia. Sveglia, italiani: riprendiamoci la nostra fede, la nostra cultura, la nostra terra, prima che sia troppo tardi!
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