UE vuole schedare chi è contro le moschee

La commissaria europea Hadja Lahbib si è superata: dopo il ridicolo video sul kit d’emergenza, eccola in un nuovo filmato che è un pugno nello stomaco per chiunque tenga alla libertà. Destinato al meeting sulla lotta al cosiddetto “razzismo antimusulmano”, Lahbib non si limita a pontificare: attacca i media, intimando loro di “cambiare approccio” e abbandonare i “pregiudizi”. Traduciamo: vuole imbavagliare chi osa criticare l’islamizzazione galoppante dell’Europa. Un diktat che puzza di censura e che strizza l’occhio a un’agenda pericolosa, sostenuta dal Collettivo contro l’Islamofobia in Europa (CCIE), erede di quel CCIF francese sciolto per aver spalleggiato odio, violenza e terrorismo islamico.

Questa non è lotta al razzismo, è un’operazione sporca per zittire il dissenso. Lahbib, con il suo dito puntato, si erge a paladina di un’Europa che deve inginocchiarsi davanti a un’ideologia che non tollera critiche. Il CCIE, con il suo passato legato alla Fratellanza Musulmana e i finanziamenti di Soros, è lo stesso che ha contribuito a mettere nel mirino Samuel Paty, decapitato per aver difeso la libertà di parola. E ora la UE, con Lahbib in prima linea, sembra voler schedare chi si oppone a questo scempio, etichettandolo come “islamofobo”. È un oltraggio al diritto di espressione, un tradimento dei valori europei, sacrificati sull’altare di un’islamizzazione che avanza senza freni.

Questa commissaria non rappresenta la parità, ma la sottomissione. La sua crociata contro i media liberi è un segnale chiaro: chi non si allinea al pensiero unico pro-Islam sarà marchiato e silenziato. È una vergogna, un attacco alla nostra identità e alla nostra voce. Se questo è il futuro dell’Europa, allora siamo già finiti. Svegliamoci, prima che ci tappino la bocca per sempre.

UE vuole schedare chi è contro le moschee ultima modifica: 2025-03-31T10:37:54+00:00 da V