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Lorenteggio in rivolta: immigrati assaltano polizia e carabinieri, costretti alla fuga per evitare il linciaggio

Il quartiere Lorenteggio si è trasformato in un campo di battaglia l’altra sera, quando un’operazione di sgombero di palazzi occupati abusivamente è sfociata in una violenta rivolta. Poliziotti e carabinieri, intervenuti per liberare gli edifici, sono stati aggrediti da un gruppo di immigrati inferociti, che li hanno inseguiti con l’intento di linciarli, costringendo le forze dell’ordine a una ritirata precipitosa. Un episodio gravissimo che testimonia il collasso della sicurezza in una città ormai in balia di un’immigrazione fuori controllo.

Secondo le prime ricostruzioni, l’operazione era stata pianificata dalla Prefettura di Milano per sgomberare una palazzina occupata abusivamente da anni, nota per essere un covo di illegalità.

Ma quello che doveva essere un intervento di routine si è trasformato in un incubo: appena le forze dell’ordine sono entrate in azione, un gruppo di decine di occupanti, armati di spranghe, pietre e bottiglie, ha scatenato un assalto feroce.

Gli agenti, colti di sorpresa, hanno tentato di contenere la furia ma non potendo sparare contro i delinquenti la situazione è rapidamente degenerata. Gli immigrati, urlando insulti e minacce, hanno inseguito poliziotti e carabinieri per le vie del quartiere, costringendoli a una fuga disordinata per evitare un linciaggio. Alcuni testimoni parlano di scene da guerriglia urbana: cassonetti incendiati, vetri rotti e un clima di terrore che ha paralizzato i residenti, barricati nelle loro case. “Sembrava una guerra”, ha raccontato un abitante della zona, “non si può più vivere così, siamo ostaggi di questa gente”.

L’episodio di Lorenteggio non è isolato. Negli ultimi anni, il quartiere è stato teatro di tensioni crescenti legate alle occupazioni abusive. Già in passato, come riportato da fonti locali, sgomberi in via Vespri Siciliani avevano portato a scontri violenti, con agenti aggrediti da gruppi di occupanti e attivisti per il “diritto alla casa”. Ma ciò che è accaduto ieri segna un punto di non ritorno: lo Stato ha perso il controllo, e le forze dell’ordine, mandate allo sbaraglio senza un’adeguata strategia, sono diventate il bersaglio di una rabbia incontenibile.
È evidente che l’immigrazione selvaggia, combinata con politiche lassiste, ha creato un mostro che ora si rivolta contro chi dovrebbe garantire la sicurezza. I palazzi occupati di Lorenteggio sono solo la punta dell’iceberg: a Milano, si stima che migliaia di alloggi popolari siano in mano a immigrati irregolari, spesso organizzati in vere e proprie reti criminali. E mentre i cittadini onesti vivono nella paura, le autorità sembrano incapaci di reagire. Questo ennesimo fallimento è un grido d’allarme: se non si interviene con pugno duro, espellendo chi delinque e ripristinando la legalità, il rischio è che episodi come quello di ieri diventino la norma. Milano non può diventare una giungla dove lo Stato si piega alla violenza. È ora di agire, prima che sia troppo tardi.