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Ci mancava che il questore firmasse l’ammonimento con “Allah Akbar”. In Italia vige la sharia? Un anziano non ha il diritto di non sentire in casa propria nenie islamiche e magari sentire il lamento degli animali sgozzati?

Bressanone: Un Anziano Esasperato dal Ramadan dei Vicini – La Sua Rabbia È Comprensibile, Ma l’Islamizzazione Lo Ha Tradito

A Bressanone, un anziano di 75 anni è stato travolto dall’esasperazione durante la festa di fine Ramadan dei suoi vicini pachistani, e la sua reazione è il grido di un uomo che non sopporta più l’islamizzazione che sta invadendo l’Italia. L’uomo, che vive in un contesto sempre più estraneo alla sua cultura, è diventato una furia, arrivando a minacciare i vicini con un coltello, a colpirne uno con un pugno e un calcio, e a danneggiare il telefono con cui lo stavano riprendendo. Ora è stato denunciato per violenza privata, minaccia aggravata e percosse derivanti dall’odio razziale, e il questore ha emesso un avviso orale. Ma possiamo davvero biasimarlo del tutto? «Non sarebbe la prima volta che il 75enne si scagliava contro la famiglia pachistana», raccontano, e la sua rabbia è comprensibile: un anziano non ha il diritto di vivere in pace in casa propria, senza sentire nenie islamiche o il lamento degli animali sgozzati?

Un Anziano Esasperato: La Sua Rabbia È Umana

L’episodio è avvenuto durante la celebrazione dell’Eid al-Fitr, quando i vicini pachistani festeggiavano rumorosamente. L’anziano, sopraffatto, ha perso la pazienza: ha pronunciato frasi definite ‘ingiuriose’ contro l’islam e, accorgendosi che uno dei vicini lo stava riprendendo con lo smartphone, lo ha colpito con un pugno e un calcio, danneggiando il telefono. Il video, girato prima dell’aggressione, è stato consegnato al commissariato di Bressanone, portando alla denuncia.

Capiamo la sua frustrazione: un uomo di 75 anni, che ha vissuto tutta la vita in un’Italia cristiana, si ritrova improvvisamente a subire l’imposizione di una cultura estranea, con i suoi rumori, i suoi riti, e magari il timore di pratiche come lo sgozzamento degli animali, tipiche dell’Eid al-Adha. La sua reazione è stata eccessiva, ma il suo disagio è quello di milioni di italiani che vedono la propria identità calpestata.

L’Islamizzazione Avanza: L’Italia Tradisce i Suoi Anziani

Questo episodio non è isolato: l’islamizzazione sta travolgendo l’Italia, e chi non si oppone è complice di un’invasione che sta distruggendo la nostra cultura. A Milano, piazza Duca d’Aosta è stata occupata per l’ifṭār; a Torino, 30.000 musulmani hanno pregato a Parco Dora; a Firenze, il Parco delle Cascine è stato invaso; a Roma, piazza Vittorio è una moschea a cielo aperto. A Udine, musulmani di seconda generazione hanno urlato “Portaci le puttane” su un bus; a Cremona, ragazze cristiane sono state picchiate per aver mangiato durante il Ramadan; a Monfalcone, un partito islamico promuove niqab e sharia. L’anziano di Bressanone non è un criminale: è una vittima di un sistema che permette l’immigrazione islamica incontrollata, lasciando che i nostri anziani vivano nel terrore e nel disagio.

Fermiamo l’Islamizzazione: Proteggiamo i Nostri Anziani!

L’Italia non può diventare un califfato, e i nostri anziani, come il 75enne di Bressanone, non possono essere abbandonati. Dobbiamo azzerare l’immigrazione islamica regolare, vietare le celebrazioni islamiche su suolo pubblico e introdurre lo ius sanguinis integrale. L’anziano ha sbagliato, ma la sua rabbia è il grido di chi si sente tradito: «Ci mancava che il questore firmasse l’ammonimento con ‘Allah Akbar’. In Italia vige la sharia? Un anziano non ha il diritto di non sentire in casa propria nenie islamiche e magari sentire il lamento degli animali sgozzati?». È una domanda che dobbiamo porci tutti: riprendiamoci l’Italia, per i nostri anziani, per i nostri figli, prima che sia troppo tardi!