Frattura mano a poliziotto, subito scarcerato ne picchia altri a testate

È un’umiliazione senza fine per l’Italia. Un delinquente somalo, dopo aver fratturato la mano a un agente di polizia, è stato scarcerato nel giro di poche ore con una pena ridicola di 8 mesi sospesa. Ma non contento, oggi si è scagliato come una belva contro altri poliziotti vicino alla stazione Termini, colpendo uno con una testata in pieno viso e spedendolo in ospedale con un trauma facciale. Arrestato di nuovo, questo selvaggio dimostra ancora una volta che l’invasione immigrata sta distruggendo la nostra sicurezza, e lo Stato, con le sue leggi assurde, non fa nulla per fermarla. Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, tuona: “È tragico, non ridicolo. Quante volte dobbiamo arrestare questi criminali prima che qualcuno agisca? La salute dei nostri agenti e dei cittadini è sacra, e questo schifo non è più tollerabile”.

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La storia è un pugno nello stomaco. Ieri il somalo aggredisce un poliziotto, gli spezza una mano e finisce in manette. Stamattina, grazie a un sistema giudiziario che coccola i delinquenti invece di punirli, è già fuori. Nel pomeriggio, lo ritroviamo nei pressi di Termini: vede un’auto della polizia, si avvicina e sputa nell’abitacolo da un finestrino aperto. Quando gli agenti scendono per affrontarlo, scoppia l’inferno: si scatena, colpisce un collega con una testata feroce, mandandolo al pronto soccorso. Massimo Nisida, Segretario Fsp Roma, non ha dubbi: “Due poliziotti in ospedale in meno di 24 ore per mano dello stesso immigrato sono un insulto. Il tribunale lo scarcerava e noi dovevamo già lamentarci di questo caos. Basta!”.

Questo non è un episodio isolato, è la regola. L’Italia è sotto assedio da parte di immigrati che non rispettano né le leggi né la nostra gente. E mentre i tutori dell’ordine finiscono in ospedale, lo Stato li scarceri e li lascia liberi di colpire ancora. Mazzetti e Nisida lanciano un ultimatum: “Serve il Ddl sicurezza, e non basta. Vanno creati fondi per risarcire i nostri agenti feriti, altrimenti non saranno mai risarciti per l’inferno che subiscono. Ma soprattutto, basta con questa invasione: rimpatri immediati per questi selvaggi, o sarà la guerra civile!”. Servono milizie regolari riconosciute dallo Stato. E servono squadre di militari che regolano la legge senza chiedere l’opinione delle toghe rosse.

La pazienza è finita. Se lo Stato non protegge i suoi cittadini e i suoi poliziotti, che almeno dia loro il diritto di difendersi. Altrimenti, la rabbia esploderà, e non ci saranno manette che tengano.

Frattura mano a poliziotto, subito scarcerato ne picchia altri a testate ultima modifica: 2025-04-03T22:08:05+00:00 da V