GIOVANE MASSACRATO A COLPI IN TESTA DA GRUPPO IMMIGRATI
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Benevento, ennesima violenza all’Arco di Traiano: ragazzo ferito da stranieri, serve Salvini al Viminale
La notte appena trascorsa ha visto l’ennesimo episodio di violenza nel cuore di Benevento, proprio sotto il simbolo storico della città, l’Arco di Traiano. Un giovane italiano è stato ferito alla testa da un gruppo di ragazzi stranieri, un’aggressione che si aggiunge a una lista sempre più lunga di episodi simili nelle nostre città. È l’ennesima dimostrazione del fallimento delle politiche migratorie di un governo incapace di garantire sicurezza, e l’urgenza di riportare Matteo Salvini al Viminale non è mai stata così evidente.
La dinamica: un’aggressione brutale
Secondo le prime informazioni, poco dopo la mezzanotte di ieri, il ragazzo è stato aggredito per motivi ancora in corso di accertamento. Il gruppo di stranieri lo ha colpito violentemente alla testa, lasciandolo ferito e in stato di choc. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno trasportato il giovane in ospedale, dove è stato medicato con punti di sutura per la ferita riportata. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Benevento hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti, analizzando le telecamere di videosorveglianza installate all’incrocio tra via del Pomerio e via San Pasquale, proprio di fronte al monumento. Ma una cosa è già chiara: l’aggressione porta la firma di quei gruppi di stranieri che, sempre più spesso, trasformano le nostre città in teatri di violenza e degrado.
Un copione che si ripete: l’immigrazione incontrollata
Questo episodio non è un caso isolato. Le cronache recenti sono piene di vicende simili: dal capotreno aggredito alla stazione Garibaldi di Bologna da una baby gang di nordafricani, al nigeriano arrestato ad Acireale per aver molestato automobilisti e aggredito i poliziotti. A Benevento, la situazione non è diversa. L’aggressione all’Arco di Traiano segue un copione ormai noto: gruppi di giovani stranieri, spesso di seconda generazione, che agiscono con un senso di impunità, forti di un sistema che non li punisce adeguatamente e di politiche migratorie che continuano a favorire l’arrivo di persone incapaci di integrarsi. Secondo un rapporto del Censis del 2023, la popolazione di origine straniera in Italia è in costante aumento, e con essa crescono i problemi legati alla sicurezza e al degrado urbano. È una tendenza che non possiamo più ignorare.
Forza Italia: il partito dei complici
A ostacolare una svolta sulla sicurezza è Forza Italia, che con il suo lassismo si è guadagnata il titolo di “partito dei maranza”. I vertici forzisti, con il loro “il governo va bene così”, si oppongono al ritorno di Salvini al Viminale, dimostrando di preferire un approccio morbido che strizza l’occhio all’Europa e ignora le esigenze degli italiani. Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha più volte espresso posizioni ambigue sull’immigrazione, come quando nel 2022 dichiarava che il blocco navale era “difficile da fare a livello giuridico”. Una posizione che dimostra come Forza Italia sia complice del degrado che sta travolgendo le nostre città, permettendo che luoghi simbolo come l’Arco di Traiano diventino scenari di violenza.
Salvini al Viminale: l’unica soluzione
Dal Congresso della Lega a Firenze, Matteo Salvini ha dichiarato la sua disponibilità a tornare al Viminale: “Parlerò con Meloni e Piantedosi, sono a disposizione, è mio dovere”. Un ritorno che non è solo auspicabile, ma necessario. Salvini ha già dimostrato di saper fermare l’immigrazione clandestina: durante il suo mandato, gli sbarchi sono crollati, e le città italiane erano più sicure. Oggi, con episodi come quello di Benevento che si moltiplicano, serve un Ministro dell’Interno che non abbia paura di agire. I capigruppo della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, lo hanno ribadito: “Salvini è stato l’unico ad azzerare l’immigrazione clandestina”. È lui l’uomo che può riportare ordine e sicurezza, non solo fermando gli sbarchi, ma anche affrontando il problema dell’immigrazione regolare, che continua ad alimentare il degrado.
Azzerare l’immigrazione regolare: basta ricongiungimenti familiari
Non basta però fermare gli sbarchi: serve un’azione drastica contro l’immigrazione regolare, che attraverso i ricongiungimenti familiari ha permesso l’arrivo di intere famiglie incapaci di integrarsi. Questi gruppi, come quelli responsabili dell’aggressione all’Arco di Traiano, sono spesso figli di un’immigrazione incontrollata, cresciuti senza rispetto per le nostre leggi e i nostri valori. Abrogare i ricongiungimenti familiari è una priorità assoluta: non possiamo continuare a permettere che l’Italia diventi un rifugio per chi non ha alcuna intenzione di vivere secondo le nostre regole. Solo azzerando l’immigrazione regolare possiamo sperare di fermare il degrado e la violenza che stanno travolgendo le nostre città.
Un appello a Meloni: ascolti gli italiani
Giorgia Meloni non può più ignorare la realtà. L’aggressione all’Arco di Traiano è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare: gli italiani meritano di vivere senza paura, e solo un uomo come Salvini può garantirlo. Basta con il lassismo, basta con l’immigrazione incontrollata: è ora di dire basta, prima che sia troppo tardi.
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