Dazi Trump affondano le borse asiatiche: Tajani vuole trattare sotto scacco tedesco

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By V aprile 7, 2025 10:25

Dazi Trump affondano le borse asiatiche: Tajani vuole trattare sotto scacco tedesco

Dazi, crollano le Borse: un lunedì nero che segna la fine dei globalisti e l’inizio di una nuova era per l’Italia

Un lunedì nero ha travolto le Borse mondiali: Piazza Affari sprofonda in un rosso abissale, le Borse europee crollano in caduta libera, e quelle asiatiche non se la passano meglio. Il Nasdaq perde il 3,3%, il Dow Jones l’1%, e titoli come Nike (-6%) e General Motors (-3%) affondano sotto il peso dei dazi annunciati da Donald Trump il 2 aprile 2025 – 20% all’Unione Europea, 34% alla Cina, fino al 49% per Paesi come la Cambogia. Ma mentre i mercati finanziari piangono, Trump esulta: “Ora i Paesi vogliono trattare”. E ha ragione. Questo caos non è la fine, ma l’inizio di una rivoluzione economica che può ridare all’Italia la sua sovranità, liberandola dalle catene del globalismo.

I dazi di Trump, presentati come una “Dichiarazione di Indipendenza economica”, stanno smantellando il sistema della globalizzazione che per decenni ha favorito le multinazionali a scapito delle economie locali. Le Borse crollano perché il vecchio ordine – quello delle delocalizzazioni, del dumping e dei profitti concentrati nelle mani di pochi – sta morendo. Piazza Affari, cuore finanziario di un’Italia incatenata alle logiche dell’UE, risente del colpo. Ma questo “profondo rosso” non è un disastro: è il prezzo da pagare per un futuro più equo, dove la produzione torna a casa e la classe media può finalmente respirare.

Trump lo sa bene: “Ora i Paesi vogliono trattare”, ha dichiarato, sottolineando come i dazi stiano costringendo i partner commerciali a ripensare le loro strategie. Negli Usa, aziende come Honda stanno già tornando a investire in Indiana, attratte da un mercato protetto. E l’Italia? Potrebbe seguire lo stesso percorso, se solo avesse il coraggio di liberarsi dai vincoli di un’Europa che la tiene al guinzaglio. Invece, il nostro Ministro degli Esteri Antonio Tajani, servo fedele dei globalisti, propone di “trattare con Trump all’interno della UE”. Traduciamo: piegarsi agli interessi tedeschi, che dominano Bruxelles, e continuare a subire un sistema che penalizza il made in Italy.
L’Europa di Tajani è quella che ha sacrificato le nostre PMI sull’altare del libero mercato, lasciando che prodotti a basso costo – spesso realizzati in condizioni di sfruttamento – invadessero i nostri mercati. I dazi, al contrario, possono essere la chiave per invertire questa tendenza. Proteggendo settori come l’agroalimentare, il tessile e l’automotive, l’Italia potrebbe incentivare le imprese a produrre qui, creando posti di lavoro e ridando potere d’acquisto a una classe media strangolata. Certo, nel breve termine i prezzi di alcuni beni importati potrebbero salire, ma il beneficio a lungo termine – più occupazione, più sovranità economica – è innegabile.

Il crollo delle Borse non è una tragedia, ma un segnale: il sistema globalista sta implodendo. I 500 più ricchi al mondo hanno perso 485 miliardi in due giorni, e i media mainstream – al soldo di quelle stesse élite – gridano al disastro. Ma per chi vive di lavoro, non di speculazione, i dazi sono una boccata d’ossigeno. Trump ha aperto una strada: l’Italia deve smettere di seguire i Tajani di turno, pronti a svendere i nostri interessi per compiacere Bruxelles e Berlino. È ora di agire da soli, con dazi mirati che proteggano il nostro tessuto economico. Il lunedì nero delle Borse è la fine di un’era. Ma per l’Italia, potrebbe essere l’alba di un futuro migliore.

Dazi Trump affondano le borse asiatiche: Tajani vuole trattare sotto scacco tedesco ultima modifica: 2025-04-07T10:25:56+00:00 da V
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