Due 19enni in balìa dei maranza: bloccano l’auto per stuprarle
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Tentata violenza sessuale a Cremona: baby gang di tunisini terrorizza due ragazze, è l’ennesima prova del degrado migratorio

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Cremona, 7 aprile 2025 – Una notte di terrore al parcheggio del supermercato Coop di via del Sale, a Cremona, dove nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 2024 due ragazze italiane, Maria (20 anni) ed Elena (19 anni, nomi di fantasia), sono state vittime di una tentata violenza sessuale di gruppo da parte di una baby gang di giovani tunisini. Il principale imputato, un 19enne tunisino in carcere da novembre 2024, è stato riconosciuto da Maria durante l’udienza, mentre altri quattro complici restano a piede libero. Questo ennesimo episodio di violenza è la prova del fallimento dell’immigrazione incontrollata: serve un intervento drastico per fermare questa deriva, e solo Matteo Salvini al Viminale può farlo!
L’aggressione: un incubo in pieno parcheggio
Maria ed Elena stavano tornando al parcheggio dopo una serata in centro, quando sono state avvicinate da un gruppo di cinque ragazzi, tutti di origine tunisina. “Ciao, come state? Amore, vieni qui…”, hanno iniziato, con frasi pesanti che sono presto degenerate in violenza. Il 19enne, considerato uno dei membri di una baby gang responsabile di un’escalation di violenza in città tra settembre e ottobre 2024, ha tentato di baciare e abbracciare Maria, mentre gli altri la circondavano. “Ho spinto via Elena e siamo corse alla macchina, chiudendoci dentro”, ha raccontato Maria, nascosta da un paravento durante l’udienza per evitare il confronto diretto con l’imputato.
Ma il terrore non è finito: i cinque hanno raggiunto l’auto, tentando di aprire le portiere. Uno di loro è salito sul cofano, sdraiandosi e “dando baci” attraverso il vetro, un altro ha leccato il parabrezza, mentre gli altri colpivano i finestrini con pugni e urla, parlando tra loro in una lingua non italiana. “Sono rimasti un bel pezzo sulla macchina, non riuscivo a muoverla”, ha aggiunto Maria. Solo l’arrivo di un passante con un cane ha permesso alle ragazze di fuggire, dopo che Maria aveva chiamato un amico per chiedere aiuto. “Eravamo terrorizzate, non abbiamo pensato di chiamare subito le forze dell’ordine”, ha confessato Elena.
Il processo: un colpevole, ma gli altri sono liberi
Dopo la denuncia in Questura, la Squadra Mobile ha identificato il 19enne tunisino grazie alle descrizioni delle ragazze: “Aveva un cappellino di marca con la visiera di traverso e un giubbino chiaro”, ha ricordato Maria, che lo ha riconosciuto con certezza durante l’udienza. Elena, ancora traumatizzata, si è detta “abbastanza convinta” che fosse lui, ma ha ammesso: “Ho cercato di dimenticare”. Il giovane, in carcere da novembre 2024, è accusato di tentata violenza sessuale di gruppo, ma gli altri quattro complici non sono mai stati identificati. È una vergogna: mentre le vittime vivono nel terrore, i responsabili continuano a girare liberi, pronti a colpire ancora.
Immigrati di seconda generazione: una minaccia costante
Questo episodio non è isolato. A Milano, un ragazzo di 24 anni è stato massacrato da tre marocchini per una sigaretta, e Loredana Lecciso è stata aggredita su un autobus da un nordafricano. A Scandicci, un lavoratore è stato picchiato per lo stesso motivo, e un’anziana rapinata. A Biella, un somalo ha molestato una ragazza al Mercato Europeo, aggredendo anche i poliziotti. È chiaro: l’immigrazione incontrollata, con i ricongiungimenti familiari, ha creato una generazione di giovani che non si integrano e vedono l’Italia come un terreno di conquista. Le baby gang, come quella di Cremona, sono il prodotto di un sistema che ha fallito: basta con il buonismo!
Azzerare l’immigrazione regolare: basta lassismo
Azzerare l’immigrazione regolare non europea, abrogare i ricongiungimenti familiari e tornare allo ius sanguinis. Non possiamo continuare ad accogliere chi ci aggredisce e ci terrorizza. Forza Italia, con il suo “il governo va bene così”, è complice di questo degrado, mentre la sinistra, con la CGIL che manifesta contro la remigrazione, difende i delinquenti invece delle vittime. Basta con le politiche che trasformano le nostre città in zone di guerra: le ragazze italiane, come Maria ed Elena, meritano di vivere senza paura!
Salvini al Viminale: l’unica speranza
L’unico che può fermare questa deriva è Matteo Salvini al Viminale. Lui ha già dimostrato di saper ridurre gli sbarchi, e con Vannacci al suo fianco può affrontare il problema delle baby gang e degli immigrati di seconda generazione. Gli italiani non possono più vivere nel terrore, mentre gruppi di tunisini e nordafricani molestano le nostre ragazze e seminano violenza. Basta con le misure blande: chi commette reati deve essere espulso subito. L’Italia deve tornare agli italiani, e deve farlo ora!
Nemmeno il centrodestra sta bloccando l’immigrazione, è inutile che li difendete! Si devono solo vergognare!
Tunisini o marocchi tanto per cambiare!
Che cancro hanno importato e lasciato andare in metastasi!
HH saprebbe cosa fare!