Immigrato distrugge crocifisso per odio contro l’Italia – VIDEO
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Immigrato distrugge crocifisso per odio contro l’Italia. Lo ha usato per seminare il terrore in città, sputandoci sopra, colpendo auto e minacciando passanti con frasi di odio contro l’Italia e atteggiamenti violenti.
Immigrato africano profana un crocifisso ad Alessandria: i Carabinieri lo riconsegnano al vescovo, ma la ferita resta
Immigrato distrugge crocifisso per odio contro l’Italia. Lo ha usato per seminare il terrore in città, sputandoci sopra, colpendo auto e minacciando passanti con frasi di odio contro l’Italia e atteggiamenti violenti. https://t.co/sw02tz5jYW pic.twitter.com/5GbGLeVkQR
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Un immigrato africano, probabilmente islamico, ha compiuto un gesto sacrilego che ha sconvolto Alessandria: il 10 febbraio ha rubato un crocifisso dalla chiesa di San Rocco in via delle Orfanelle, vicino alla Caritas, lo ha usato per seminare il terrore in città, sputandoci sopra, colpendo auto e minacciando passanti con frasi sconnesse e atteggiamenti violenti. Oggi, i Carabinieri hanno riconsegnato l’oggetto sacro, gravemente danneggiato, al vescovo Guido Gallese, ma la ferita inferta alla comunità cristiana resta aperta, simbolo di un’integrazione fallita e di un’arroganza che non possiamo più tollerare.
Il furto sacrilego risale al 10 febbraio, quando questo immigrato, descritto come un africano in preda a un evidente stato di alterazione, ha profanato il crocifisso strappandolo dalla nicchia della chiesa di San Rocco. Non contento, lo ha brandito come un’arma, sputandoci sopra in un gesto di disprezzo che offende ogni valore cristiano, per poi usarlo per danneggiare auto in sosta e in transito e minacciare i passanti. I Carabinieri della Sezione Radiomobile sono intervenuti con prontezza, bloccando l’uomo e recuperando il crocifisso, ridotto in pezzi da un atto che non può essere definito altro che barbaro.
Oggi, in una cerimonia nella Cattedrale di Alessandria, i Carabinieri hanno riconsegnato il crocifisso restaurato al vescovo Guido Gallese. A consegnarlo sono stati il comandante del NORM, capitano Graziano Del Rio, il luogotenente Marco Angelini e due militari della Sezione Radiomobile, che si sono autotassati per far riparare l’oggetto sacro, oltraggiato dall’immigrato. “Abbiamo provato amarezza e dolore nel vedere il crocifisso profanato e abbandonato a terra,” ha dichiarato il capitano Del Rio. “Abbiamo sentito il dovere di restituirgli dignità, per la comunità e per i valori che rappresenta.”
Il vescovo Gallese, visibilmente commosso, ha ringraziato i Carabinieri: “Sotto le uniformi battono cuori puri, capaci di sentire. Questo gesto dimostra che le istituzioni sono al servizio della comunità, anche di fronte a offese così gravi.” Ma ha anche aggiunto: “L’atto sacrilego di questo immigrato ha ferito il cuore della nostra città e della nostra fede. Non possiamo ignorare il significato di un gesto che attacca i nostri simboli più sacri.”
L’episodio getta una luce inquietante sull’integrazione di certi immigrati, specialmente di origine africana e di probabile fede islamica, che mostrano un disprezzo aperto per la cultura e i valori cristiani che hanno costruito l’Italia. Sputare su un crocifisso, usarlo per seminare violenza e distruggere proprietà non è un semplice atto di follia: è un attacco deliberato alla nostra identità. Questo non è il primo caso: i risultati web riportano un episodio simile nel 2016, quando un immigrato ghanese vandalizzò chiese a Roma, distruggendo statue e crocifissi. È un copione che si ripete, e non possiamo più accettarlo.
Il comandante provinciale dei Carabinieri, tenente colonnello Giovanni Palatini, ha ribadito l’impegno dell’Arma: “Siamo al servizio della comunità, ma non possiamo ignorare che gesti come questo feriscono profondamente.” La riconsegna del crocifisso è un gesto nobile, ma non cancella l’oltraggio. È ora di dire basta: chi non rispetta i nostri valori, chi profana i nostri simboli, non ha posto in Italia. L’immigrato responsabile deve essere punito severamente, e le autorità devono smettere di giustificare questi atti con il buonismo. Alessandria, e l’Italia intera, meritano rispetto, non insulti.
Brandendo crocifisso sul quale sputa devasta auto e minaccia di sgozzare passanti – VIDEO
…ma l’avete letto quello che pare abbia detto il vescovo di Alessandria?…fa cadere gli attributi…direbbe Zalone “ma è laureato questo”?
Magari il suddetto prelato è di quelli favorevoli all’accoglienza…ma di sicuro!
Con gente così vale la pena chiedersi se le cose potrebbero migliorare?
Penso che peggioreranno finché non succederà qualcosa di veramente pesante. Con gli accoglioni i sinistrosi e lo stato di burattini che abbiamo non credo andremo molto lontano.