Immigrato islamico brucia donna italiana che non lo voleva
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Acerra, il volto feroce dell’immigrazione islamica: Immacolata bruciata viva dal compagno algerino
Un’altra tragedia, un altro nome italiano inghiottito dalla barbarie di un’immigrazione incontrollata che sta trasformando le nostre città in teatri di orrore. Immacolata D’Anna, 46 anni, madre di quattro figli, è morta dopo giorni di agonia al centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli. La sua colpa? Aver voluto porre fine a una relazione con Miloud Bougatef, 49enne algerino, che non ha accettato il rifiuto e ha deciso di punirla nel modo più atroce: dandole fuoco. Non un incidente, non una fatalità, ma un atto deliberato, un omicidio brutale che svela il vero volto di un’integrazione fallita.

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I fatti, agghiaccianti, parlano chiaro. Sabato scorso, ad Acerra, l’appartamento dove vivevano è diventato una trappola mortale. Immacolata, secondo quanto avrebbe riferito prima di spirare, è stata aggredita in cucina dal compagno, che l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco. Lei ha provato a fuggire, ma le fiamme l’hanno divorata, lasciandola a terra in fin di vita. Lui, Bougatef, è rimasto intrappolato nel rogo che ha scatenato, ridotto a un corpo carbonizzato. Sul balcone, i genitori anziani della donna, testimoni impotenti di un massacro, sono stati salvati dai vigili del fuoco. I quattro figli di Immacolata, avuti da un precedente matrimonio, per fortuna non erano in casa.
Questo non è un caso isolato, ma l’ennesima dimostrazione di come l’immigrazione islamica, spesso mascherata da bisogno umanitario, porti con sé una mentalità incompatibile con i valori della nostra civiltà. Bougatef, algerino, non era un disperato in cerca di riscatto: era un uomo incapace di accettare la libertà di una donna italiana, un predatore che ha risposto al “no” con la violenza più estrema. E mentre gli inquirenti verificano il racconto della vittima, una domanda risuona: quante Immacolata dovranno ancora morire prima che si dica basta?
Le nostre strade sono ormai ostaggio di una cultura che disprezza la vita, la libertà, la dignità delle donne. L’islam radicale, che troppi immigrati si portano dietro come un’eredità tossica, non si integra: domina, distrugge, uccide. E noi, imbavagliati dal buonismo e dalla paura di essere chiamati razzisti, continuiamo a pagare il prezzo di un’accoglienza cieca. I figli di Immacolata sono ora orfani, i suoi genitori traumatizzati, e la comunità di Acerra piange una vittima che poteva essere salvata. Ma non illudiamoci: finché le frontiere resteranno spalancate a chi importa solo morte e terrore, il prossimo rogo è già pronto a divampare. Sveglia, Italia: non è più tempo di silenzio.
ma dopo tanti episodi di protervia nei confronti delle donne italiane da parte di stranieri, è mai possibile che una donna si metta assieme a un non italiano? ma sono così cretine queste donne che assistono quotidianamente a episodi di violenza e continuano a tessere rapporti d’amore con questa gentaglia che alla donna dà un valore pari a zero? Italiane svegliatevi!!
Le bianche pensano solo al cazzo e i baluba alla figa, domanda e offerta si incontrano ma invece di essere un mercato in senso classico qui succede solo un troiaio.
Una signora per bene non accetta le proposte di un baluba, nemmeno se è miliardario…
di sicuro le femministe ora si fregano le mani: vai…un’altra…segna… segna! Eh questi femminicidi; basta che sia donna poi poco conta se l’assassino viene da un contesto dove la donna vale quel che vale. Poi i telegiornali di regime aggiorneranno il conteggio che pure fa dell’Italia uno dei posti più sicuri da un certo punto di vista.IPOCRITI IIIII!!!!!!!!
Se le donne non sono ancora arrivate a capire il problema e i rischi mi viene il dubbio sulla loro intelligenza e integrità mentale.