Islamici vogliono prendersi Mestre con la forza: “Bloccheremo le strade”

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By V aprile 10, 2025 17:09

Islamici vogliono prendersi Mestre con la forza: “Bloccheremo le strade”

“Mestre sotto assedio: i bengalesi minacciano proteste e vogliono la Sharia, l’Italia deve reagire!”

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Mestre, 10 aprile 2025 – La comunità bengalese di Mestre sfida apertamente la legge italiana, pronta a scendere in strada per imporre la sua moschea abusiva in via Piave, chiusa dal Consiglio di Stato. Il portavoce Samrat Abdullah Bin non si arrende: “Manifesteremo per le strade, ci opporremo. Ho scritto una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”. E nella lettera al Capo dello Stato, i toni sono drammatici: “Caro presidente, Lei che è il custode della nostra Costituzione, che veglia sul fragile equilibrio del nostro vivere insieme, ascolti la nostra voce. Siamo stati colpiti da una legge che ha il volto severo dell’intolleranza. Una legge regionale che non permette alla nostra comunità musulmana di avere un luogo in cui pregare, in cui parlare con Dio. Siamo stati cacciati via dal nostro rifugio spirituale, come uccelli a cui è stato bruciato il nido”. Un ricatto inaccettabile: Mestre rischia di diventare un califfato, e l’unica soluzione è azzerare l’immigrazione islamica regolare.

I bengalesi vogliono prendersi Mestre con la forza

Samrat Abdullah Bin non nasconde le intenzioni: “Ognuno [dei cinque centri culturali tra Mestre e Marghera] ne contiene mille o duemila. Da anni chiediamo uno spazio per pregare e quando la grande moschea in via Giustizia sarà pronta, andremo tutti lì. Intanto ci consentano di restare dove siamo”. E ancora: “Eravamo pronti a sostenere i lavori necessari per metterlo a norma, come richiesto. Ci è stato negato. Ci faremo sentire, andremo in corteo a protestare”. È una dichiarazione di guerra: i bengalesi, che contano 40mila musulmani su 250mila residenti, vogliono imporre la Sharia con la forza, ignorando le sentenze. Il Consiglio di Stato ha stabilito che l’ex supermercato Pam in via Piave deve tornare a uso commerciale, ma loro minacciano proteste e blocchi, come già fatto nel 2017, quando promisero di fermare treni, tram e Fincantieri. Mestre è sotto assedio, e i cittadini italiani sono ostaggi.

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Tensioni e violenze: Mestre a rischio

La tensione è alle stelle. Un gruppo social ha denunciato: “Oggi A. ha rischiato di essere menato fuori da scuola da una baby gang bengalese. Mercoledì un altro ragazzino. L’istituto si è già attivato per avere un pattugliamento della polizia”. Le faide tra bengalesi, come quelle del 2024 in via Monte Nero con cinque feriti, e le risse per i centri di preghiera islamici, come riportato da Il Gazzettino, dimostrano che l’integrazione è un’illusione. A Monfalcone, i musulmani ignorano le sentenze e pregano in moschee abusive; a Udine, hanno aperto la quarta moschea fuorilegge; a Torino, minacciano: “Senza velo, vi violentiamo”. In Italia, solo 12 moschee sono regolari: le altre migliaia, come quella di via Piave, devono chiudere. Ma i bengalesi non si fermano, e Mestre rischia di esplodere.

La Lega insorge, il prefetto avverte: stop all’islamizzazione

Il prefetto Darco Pellos è chiaro: “Credo che tutti dobbiamo rispettare le leggi e le sentenze della magistratura”. Ma i bengalesi se ne infischiano, pronti a marciare per imporre la loro volontà. La Lega non ci sta: “Una manifestazione per bloccare il ponte della Libertà e Venezia contro la sentenza del Consiglio di Stato? Inammissibile. Non esiste nessuna intesa tra lo Stato Italiano e la religione islamica. Senza accordo, tutte le moschee risultano irregolari e andrebbero chiuse. Le priorità dei veneziani sono altre e non meritano di vedersi bloccare la loro città da chi per anni ha violato le leggi del nostro Paese con un luogo di culto illegale”, tuona Anna Maria Cisint, appoggiata dal consigliere Alex Bazzaro. Hanno ragione: Mestre non può essere ostaggio di chi vuole la Sharia.

Azzerare l’immigrazione islamica: l’unica via

L’islamizzazione di Mestre è un’emergenza. Clark Manwar e l’altro bengalese di FDI spingono per una mega moschea in via Giustizia; Samrat Abdullah Bin minaccia proteste; la sinistra, come la CGIL di Milano, difende gli islamisti. L’Italia è sotto attacco: a Monfalcone, Bou Konate si candida a sindaco con un partito islamico; a Torino, si opprimono le donne; a Udine, le moschee abusive proliferano. Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare – basta ingressi, basta permessi – e sospendiamo le elezioni nei comuni a rischio come Monfalcone. Il governo nomini i sindaci: Mestre non può cadere nelle mani di chi vuole imporci la Sharia. Svegliamoci, o sarà la fine!

Islamici vogliono prendersi Mestre con la forza: “Bloccheremo le strade” ultima modifica: 2025-04-10T17:09:41+00:00 da V
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By V aprile 10, 2025 17:09
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2 Comments

  1. xx aprile 10, 17:51

    Nel veneto leghista sono pieni di questa gente…

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  2. WLMHH8 aprile 10, 19:46

    IL mondo al contrario!

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