Arrestato l’idolo dei maranza Simba La Rue
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Il trapper tunisino con cittadinanza italiana Mohamed Lamine Saida, “in arte” Simba La Rue, è stato arrestato a Barcellona in esecuzione di un provvedimento per scontare due condanne definitive
👉 4 anni e 6 mesi nel processo sulla sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022… pic.twitter.com/AMtG2Is5Ow
— Francesca Totolo (@fratotolo2) April 11, 2025
Simba La Rue arrestato a Barcellona: il trapper tunisino, simbolo del fallimento delle seconde generazioni, sarà estradato in Italia
Un altro colpo alla narrazione buonista sull’immigrazione: Mohamed Lamine Saida, in arte Simba La Rue, trapper tunisino con cittadinanza italiana, è stato arrestato oggi, 11 aprile 2025, a Barcellona. Il 22enne, simbolo del degrado portato dalle seconde generazioni, dovrà scontare due condanne definitive per un totale di oltre 8 anni di carcere: 4 anni e 6 mesi per la sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, nel cuore della movida milanese, e 3 anni, 9 mesi e 10 giorni per la cosiddetta “faida tra trapper”, una serie di violenze legate a rivalità tra gruppi di rapper. Nei prossimi giorni sarà estradato in Italia, dove finalmente sconterà le pene che merita. Ma questo caso non è solo una questione giudiziaria: è la prova lampante di come l’immigrazione incontrollata stia distruggendo le nostre città.
Simba La Rue non è un “artista incompreso” o una vittima del sistema, come certa sinistra vorrebbe farci credere. È un delinquente che ha scelto la strada della violenza, del disprezzo per le leggi italiane e della sopraffazione. La sparatoria del 2022 a Milano, in cui due senegalesi sono stati gambizzati e rapinati, non è stato un episodio isolato: è il frutto di una mentalità criminale che Saida ha coltivato insieme ad altri trapper, come Baby Gang, anche lui condannato per gli stessi fatti. La “faida tra trapper”, che ha visto Simba La Rue coinvolto in rapine, lesioni e aggressioni contro gruppi rivali, come quella del 1° marzo 2022 in via Settala, è un altro esempio della sua indole violenta. Questo non è folklore musicale: è crimine organizzato, portato avanti da giovani stranieri di seconda generazione che non hanno alcuna intenzione di integrarsi.
Saida, nato a Tunisi e arrivato in Italia nel 2009 con la famiglia per ricongiungersi al padre, rappresenta il fallimento dell’immigrazione di massa. Nonostante la cittadinanza italiana, non ha assorbito i valori della nostra società: ha scelto la via della delinquenza, diventando un simbolo di ciò che non funziona. Le seconde generazioni come lui non sono un arricchimento, ma una minaccia. Crescono nelle periferie, alimentati da un risentimento verso l’Italia che li ha accolti, e sfogano la loro rabbia in violenze gratuite, spaccio e sopraffazione. I loro “cachet” da trapper, come evidenziato dal pm Francesca Crupi durante il processo, dimostrano che non agiscono per “bisogno di soldi”, ma per pura volontà di dominio e “sfregio”, come nel caso dell’aggressione a un rivale di Baby Touché.
E mentre Simba La Rue si godeva la latitanza a Barcellona – “per lavoro”, secondo il suo avvocato Niccolò Vecchioni, ma i carabinieri lo descrivono come irreperibile nonostante fosse sotto sorveglianza speciale – gli italiani continuano a vivere nel terrore di bande come la sua. Modena, Milano, Roma: le nostre città sono ostaggio di giovani stranieri che non hanno rispetto per nulla e nessuno. L’arresto di Saida è un passo avanti, ma non basta. Serve una svolta: espulsioni immediate per chi delinque, revoca della cittadinanza per chi la usa per fare del male, e un freno all’immigrazione che ci sta sommergendo. Le seconde generazioni non sono un “ponte tra culture”: sono una bomba a orologeria che sta esplodendo nelle nostre strade. Sveglia, Italia: non possiamo più permetterci di ignorare il problema! [Web ID: 0] [Web ID: 1]
Castratelo, tanto è già brutto di suo…
levargli immediatamente la cittadinanza italiana e mettersi d’accordo con la Tunisa affinchè sconti la pena in patria!
Ma come fa un idiota del genere avere così tanti fans intendo anche Italiani, non solo ciuccia datteri.