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“Monfalcone e Mestre, la Sharia sopra la legge italiana: l’islamizzazione minaccia lo Stato di diritto!”

L’islamizzazione di Monfalcone e Mestre ha raggiunto un punto di non ritorno: le comunità islamiche, che infestano queste città, ignorano le sentenze del Consiglio di Stato e continuano a riunirsi nelle moschee abusive, come se nulla fosse. Fonti locali riportano una retorica agghiacciante: “Quando la legge italiana entra in conflitto con la legge islamica, per noi prevale la Sharia”. È un segnale di una deriva islamista che mette in discussione i fondamenti dello Stato di diritto, un’offensiva che minaccia l’Italia intera. L’unica soluzione è urgente: azzerare l’immigrazione islamica regolare e sospendere le elezioni nei comuni a rischio.

La Sharia al posto della legge: un attacco alla Costituzione

A Monfalcone, i musulmani hanno ignorato tre sentenze del Consiglio di Stato, continuando a pregare nei centri Darus Salaam e Baitus Salat, dichiarati abusivi. A Mestre, i bengalesi minacciano proteste per la chiusura della moschea di via Piave, scrivendo a Mattarella e promettendo cortei.

“La reazione delle comunità islamiche che infestano Monfalcone e Mestre è allarmante: ignorano la sentenza e continuano a riunirsi, come se nulla fosse”, denunciano fonti locali. Ma c’è di peggio. Di più. Fonti locali raccontano di una retorica inquietante: ‘Quando la legge italiana entra in conflitto con la legge islamica, per noi prevale la Sharia’, dicono i musulmani. È un’ammissione esplicita: queste comunità non riconoscono lo Stato italiano, vogliono la Sharia al posto della Costituzione. È una sovversione che mina le basi della nostra democrazia.

L’islamizzazione fuori controllo: un pericolo per l’Italia

Questa deriva radicalista non è un caso isolato. A Monfalcone, Bou Konate si candida a sindaco con il partito islamico Italia Plurale; a Udine, i musulmani aprono la quarta moschea abusiva; a Fontanelle, una chiesetta rischia di diventare moschea; a Firenze, le scuole promuovono il migrazionismo con coperte termiche; a Perugia, tre tunisini hanno pestato un convertito al cristianesimo; a Bologna, Tania Bellinetti è stata uccisa dal compagno tunisino; a Torino, si minaccia: “Senza velo, vi violentiamo”. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo un paio di moschee sono regolari. La Sharia sta prendendo il sopravvento, e la sinistra, come a Mestre e Monfalcone, è complice, avendo corteggiato l’Islam radicale per voti. L’Italia è sotto attacco, e lo Stato di diritto rischia di crollare.

Azzerare l’immigrazione e sospendere le elezioni: salviamo l’Italia!

Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare – basta ingressi, basta permessi – e sospendiamo le elezioni nei comuni a rischio come Monfalcone, dove l’Islam politico vuole il potere. Il governo nomini i sindaci nelle città dove il voto islamico può essere decisivo: non possiamo lasciare che la Sharia prevalga perché magari la sinistra si accorda con il partito islamico pervertendo la democrazia. E poi, subito, tornare allo ius sanguinis impedendo che questi invasori prendano la nostra cittadinanza e votino: perché il vero problema è questo.

Le moschee abusive devono chiudere, e anche quelle regolari sono simboli di conquista. Ma esistono perché facciamo entrare immigrati regolari da paesi islamici. Monfalcone e Mestre sono il simbolo di un’Italia che sta cadendo: se non fermiamo questa offensiva, la nostra Costituzione sarà carta straccia, e l’Italia diventerà un califfato. Svegliamoci, prima che sia troppo tardi!