Immigrato uccide 94enne italiano a pugni per vendicarsi dell’Italia
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Roma, immigrato dello Sri Lanka massacra un 94enne italiano per vendetta: Nicolò Caronia ucciso a calci e pugni – Basta con gli extracomunitari delinquenti!
Un altro crimine efferato scuote Roma e dimostra, ancora una volta, il pericolo rappresentato dagli immigrati extracomunitari. Nicolò Caronia, 94 anni, ex poliziotto e simbolo di un’Italia che non c’è più, è morto il 27 agosto 2024 dopo tre mesi di agonia all’ospedale San Camillo, massacrato a calci e pugni dal suo badante, un 32enne dello Sri Lanka. La furia omicida del cingalese, arrestato subito dopo l’aggressione, sarebbe scaturita dal mancato rinnovo del suo permesso di soggiorno, che l’immigrato ha attribuito alle forze dell’ordine, vedendo nell’anziano un bersaglio per la sua vendetta. Ora, dopo la morte di Caronia, l’accusa per il badante è passata da tentato omicidio a omicidio volontario, ma questo non basta: è l’ennesima prova che l’Italia deve dire basta a un’immigrazione che porta solo morte e violenza.
I fatti risalgono a giugno 2024, nel quartiere Portuense. Nicolò Caronia, un uomo fragile di 94 anni, aveva assunto in prova il 32enne cingalese come badante pochi giorni prima. Ma quella che doveva essere una relazione di assistenza si è trasformata in un incubo. Secondo la ricostruzione dei carabinieri e della procura di Roma, a scatenare la furia dell’immigrato sarebbe stata una banale richiesta di un caffè da parte dell’anziano. Invece di esaudirla, il badante, trovato ubriaco nell’appartamento, ha reagito con una violenza inaudita: ha colpito Caronia con gomitate, calci e pugni, per poi trascinarlo a letto, lasciandolo in fin di vita. Quando il figlio dell’ex poliziotto, non ricevendo risposta al telefono, ha chiamato il 112, i carabinieri sono intervenuti trovando l’anziano in condizioni drammatiche. Nonostante i soccorsi, Caronia non ce l’ha fatta: dopo tre mesi di sofferenze, è morto, lasciando la famiglia distrutta dal dolore.
Ma c’è di più: a spingere il cingalese a questa barbarie sarebbe stato anche il mancato rinnovo del suo permesso di soggiorno. Frustrato e pieno di rancore, ha riversato la sua rabbia su un uomo indifeso, vedendo in lui un simbolo delle forze dell’ordine che, secondo lui, lo avevano “perseguitato”. È un’arroganza inaccettabile: questo immigrato, che non aveva alcun diritto di essere in Italia senza documenti validi, invece di rispettare il Paese che lo ospitava, ha scelto di sfogare la sua frustrazione con un omicidio. Nicolò Caronia, un uomo che ha servito lo Stato come poliziotto, è stato massacrato da un extracomunitario che non avrebbe mai dovuto mettere piede qui.

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Basta con questa invasione. Nicolò Caronia meritava di vivere i suoi ultimi anni in pace, non di essere massacrato da un cingalese che non aveva nulla da fare in Italia. Serve un’azione drastica: espulsioni immediate per chi delinque, chiusura delle frontiere e un freno a un’immigrazione che ci sta distruggendo. Gli extracomunitari come questo assassino non sono una risorsa: sono un pericolo mortale. È ora di proteggere gli italiani, non i criminali stranieri. Sveglia, prima che altre famiglie piangano i loro cari!
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