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Rovigo, clandestino sfigura un ragazzo per rubargli catenina e smartphone: arrestato, ma l’Italia deve smettere di essere il rifugio dei delinquenti stranieri

A Rovigo, un 21enne straniero clandestino è stato individuato e arrestato dopo aver compiuto, insieme a un complice, un’aggressione brutale ai danni di un ragazzo che aspettava il treno alla stazione. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha sconvolto la città: il giovane, in attesa di partire, è stato aggredito senza motivo, sfigurato con violenza e derubato della sua catenina d’oro e dello smartphone. Ora il responsabile, un irregolare senza diritto di stare in Italia, è stato portato in un centro di permanenza per i rimpatri (CPR). Ma questo caso è l’ennesima prova che l’Italia non può più essere il rifugio di clandestini che seminano terrore.

I fatti risalgono alla sera del 9 aprile 2025. Il ragazzo, un 19enne italiano, era fermo alla stazione di Rovigo, in attesa del treno per tornare a casa dopo una giornata di studio. All’improvviso, due individui lo hanno avvicinato: uno di loro, il 21enne clandestino, lo ha aggredito con ferocia, colpendolo al volto con pugni e calci, mentre il complice lo immobilizzava. L’obiettivo? Rubargli la catenina d’oro che portava al collo e lo smartphone. Il giovane ha provato a difendersi, ma la violenza dell’attacco lo ha lasciato a terra, sfigurato e sanguinante. Solo l’intervento di alcuni passanti, che hanno chiamato i soccorsi, ha evitato conseguenze peggiori. Il ragazzo è stato portato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato gravi lesioni al volto, con una prognosi di diverse settimane.
Le indagini dei carabinieri di Rovigo hanno portato all’identificazione del principale responsabile: un 21enne straniero, clandestino, senza documenti e senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine per piccoli reati.

Dopo l’arresto, è stato trasferito in un CPR in attesa del rimpatrio. Ma il complice è ancora a piede libero, e la paura tra i cittadini di Rovigo è alle stelle. “Non si può più vivere così”, denunciano i residenti, esasperati da un’ondata di microcriminalità che vede sempre più spesso i clandestini come protagonisti.

Questo episodio non è un caso isolato: è il risultato di un’immigrazione incontrollata che ha trasformato l’Italia in un porto franco per delinquenti stranieri. Questi clandestini, spesso giovani e senza nulla da perdere, arrivano nel nostro Paese e si dedicano a furti, rapine e violenze, sapendo che il sistema giudiziario italiano è troppo debole per punirli davvero. Il 21enne arrestato a Rovigo non aveva alcun diritto di essere qui: perché era ancora libero di girare e colpire? E perché dobbiamo aspettare che sfiguri un ragazzo per agire? La risposta è semplice: politiche lassiste e un’accoglienza indiscriminata che mettono a rischio la sicurezza degli italiani.

Basta con questa follia. I clandestini come questo 21enne non devono essere “trattenuti” in un CPR in attesa di un rimpatrio che spesso non arriva mai: devono essere espulsi immediatamente, senza se e senza ma. L’Italia non può più essere il rifugio di chi ci ripaga con violenza e degrado. Serve un cambio di rotta: chiusura delle frontiere, espulsioni rapide e pene severe per chi delinque. I cittadini di Rovigo, come tutti gli italiani, meritano di vivere in pace, non di essere aggrediti e sfigurati da clandestini che non dovrebbero nemmeno essere qui. È ora di dire basta: fuori i delinquenti stranieri, prima che altre vite vengano distrutte!