Anni di stupri, spaccio e rapine: cosa deve succedere ancora per sgomberare il covo di don Biancalani?
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Vicofaro, il covo di criminali di Don Biancalani: cosa deve succedere ancora per sgomberarlo?
È una domanda che brucia, che fa ribollire il sangue: cosa devono fare ancora gli immigrati ospiti di Don Massimo Biancalani perché qualcuno si decida finalmente a sgomberare quel covo di criminali che è diventata la parrocchia di Vicofaro, a Pistoia? Rapine, stupri, accoltellamenti, spaccio, degrado: in questi anni abbiamo visto di tutto, un campionario dell’orrore che sembra non avere fine. Eppure, dopo anni di denunce, proteste e interventi delle forze dell’ordine, la struttura di Biancalani è ancora lì, intoccabile, un bubbone che infetta un intero quartiere e sfida ogni logica di giustizia e sicurezza. È un’aberrazione, un insulto a ogni cittadino perbene, un fallimento delle istituzioni che non può più essere tollerato!
Un elenco di orrori: alcuni dei crimini degli ospiti di Biancalani
Facciamo un passo indietro e guardiamo i fatti, perché la lista dei reati commessi dagli immigrati ospitati da Don Biancalani è lunga e agghiacciante. Questo non è un centro di accoglienza, è una scuola del crimine, un rifugio per delinquenti che agiscono indisturbati sotto l’ala protettrice del “prete dei migranti”.
Ottobre 2017: a pochi giorni dall’apertura della “Pizzeria del rifugiato” nella parrocchia di Vicofaro, un richiedente asilo ospitato nella struttura viene arrestato per spaccio di droga. Biancalani, invece di prendere le distanze, lo difende pubblicamente, sostenendo che “almeno in parrocchia lo segue lui” .
Marzo 2018: un ospite del centro di Ramini, gestito sempre da Biancalani, minaccia con un coltello un ragazzo. Pochi giorni dopo, a Vicofaro, un altro richiedente asilo, già arrestato per spaccio nel 2017, viene fermato nuovamente per lo stesso reato .
Aprile 2020: una violenta rissa in stile Far West scoppia nel piazzale della parrocchia di Vicofaro tra due migranti ospiti, che si colpiscono con pezzi di ferro. I residenti, affacciati per filmare, vengono minacciati e insultati dagli altri immigrati presenti. I due protagonisti, sanguinanti, finiscono in ospedale .
Settembre 2020: una troupe giornalistica del Giornale viene aggredita verbalmente da alcuni migranti mentre cerca di documentare il degrado nella chiesa di Santa Maria Maggiore, trasformata in dormitorio. “Via, uscite dalla chiesa, non potete stare qui!”, urlano gli ospiti, impedendo l’accesso a un luogo che dovrebbe essere pubblico.
Marzo 2021: due gambiani ospitati a Vicofaro vengono arrestati per spaccio in pieno centro a Pistoia, in piazza della Resistenza. Uno dei due è trovato con 2,5 grammi di hashish, l’altro vende una dose sotto gli occhi dei carabinieri in borghese. Entrambi finiscono agli arresti domiciliari.
Aprile 2024: due episodi di violenza in pochi giorni all’interno della struttura. In un caso, tre ospiti si scontrano per futili motivi, lasciando un ragazzo con un polso ferito e sangue dal naso. In un altro, due migranti si azzuffano, finendo al pronto soccorso con ferite lievi .
Dicembre 2024: un liberiano di 32 anni, irregolare, ospitato nella canonica di Vicofaro, tenta di stuprare una ragazza. La giovane, conosciuta poche ore prima alla stazione di Montecatini, viene attirata nella struttura dopo aver consumato alcol e hashish. Solo l’intervento di altri due migranti, che minacciano il violentatore con una lametta, salva la vittima. Il liberiano viene arrestato per violenza sessuale aggravata .
Gennaio 2025: una rissa tra due migranti africani, uno del Mali e uno del Gambia, culmina in un duplice accoltellamento. Il motivo? Una disputa per la precedenza in una stanza. Uno dei due viene arrestato con obbligo di dimora, ma la tensione nel quartiere esplode. Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, denuncia: “Quella di Vicofaro non è integrazione”.
Febbraio 2025: un gambiano di 31 anni accoltella alla gola un nigeriano all’interno della parrocchia. Entrambi erano già stati denunciati in passato. Il gambiano viene denunciato a piede libero e, incredibilmente, torna subito nella struttura di Biancalani.
Febbraio 2025: una troupe di Rete 4, inviata da Dritto e Rovescio di Paolo Del Debbio, viene aggredita a sassate dagli immigrati di Vicofaro mentre cerca di documentare la situazione. I residenti, esasperati, denunciano un clima di paura, tra risse, accoltellamenti e degrado .
Aprile 2025: due migranti ospitati a Vicofaro, Mohamd Lghaoui (34 anni, marocchino) e Adel Cherni (52 anni, tunisino), entrambi clandestini e pregiudicati, vengono arrestati per rapine. Lghaoui aggredisce una coppia di giovanissimi (20 e 15 anni) con un coltello, ruba i loro cellulari e palpeggia la ragazza, baciandola contro la sua volontà. Cherni rapina una diciassettenne, minacciandola con un coltello al volto. Entrambi finiscono in carcere, con Lghaoui accusato anche di violenza sessuale [articolo precedente].
Un quartiere in ostaggio, un prete complice
Questa lista è solo la punta dell’iceberg. I residenti di Vicofaro vivono da anni in un clima di terrore: schiamazzi, degrado, rifiuti, escrementi in strada, minacce, spaccio davanti alle scuole. La comunità parrocchiale si è dimezzata, da 7.000 a poche decine di fedeli, perché nessuno vuole pregare in una chiesa trasformata in dormitorio, tra materassi sporchi e caos . E Biancalani? Invece di chiedere scusa, minimizza, difende i suoi “ospiti” – persino gli stupratori, come il liberiano del 2024, che secondo lui avrebbe “problemi psicologici” [Web ID: 21] – e attacca le istituzioni, accusandole di non sostenerlo.
Ma la domanda resta: cosa deve succedere ancora? Ci vuole un morto? Un altro stupro? Un massacro? Dopo anni di crimini, ordinanze di sgombero inapplicate, proteste dei cittadini , e persino condanne per scarsa igiene – con topi trovati nella struttura – la parrocchia di Vicofaro è ancora lì, un insulto alla decenza. Le istituzioni, dal Comune alla Diocesi, sono complici di questo scempio con la loro inerzia. Il vescovo Fausto Tardelli appoggia Biancalani, invitando altri parroci a seguire il suo “modello”, mentre i residenti implorano un “vero parroco” .
Basta, è ora di agire!
Non c’è più tempo per le chiacchiere. Vicofaro non è un esperimento sociale, è una bomba a orologeria. Gli immigrati di Biancalani hanno dimostrato di essere un pericolo pubblico: spacciatori, stupratori, violenti. Questo covo di criminali va sgomberato subito, senza se e senza ma. Basta con il buonismo, basta con le scuse, basta con l’inazione. Le autorità devono intervenire, la Diocesi deve rimuovere Biancalani, e i clandestini vanno espulsi. I cittadini di Vicofaro meritano sicurezza, non paura. Sveglia, Italia: se non si agisce ora, il prossimo crimine sarà sulle coscienze di chi ha chiuso gli occhi!
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