Monfalcone laboratorio del Pd: allearsi col partito islamico per governare l’Italia

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By V aprile 13, 2025 21:35

Monfalcone laboratorio del Pd: allearsi col partito islamico per governare l’Italia

Sinistra pronta all’abbraccio mortale con il partito islamico?

Monfalcone: Il Partito Islamico di Konate e Soumahoro Minaccia l’Italia, Azzeriamo l’Immigrazione Islamica Prima che Sia Troppo Tardi

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Oggi si vota per il sindaco di Monfalcone. Pd spera nel ballottaggio con l’appoggio del partito islamico.

Monfalcone non sembra più Italia. Con il 31% dei suoi 31.000 residenti stranieri – di cui il 26% islamici, oltre 10.000 persone – la città è un laboratorio di radicalizzazione che dovrebbe far tremare ogni italiano. Bou Konate, ex assessore di centrosinistra e musulmano senegalese, ha fondato il primo partito islamico d’Italia, “Italia Plurale”, una lista composta interamente da islamici che si presenta alle elezioni comunali del 13 e 14 aprile. È un passo verso la conquista del potere, un piano per imporre la sharia con la complicità di una sinistra genuflessa, pronta a un accordo al ballottaggio pur di non perdere terreno. Se Konate dovesse vincere, sarebbe la fine della nostra identità: Monfalcone diventerebbe la prima città governata da un partito islamico, un precedente che spalancherebbe le porte alla dissoluzione dell’Italia.

Il quadro è spaventoso. Su 7.000 bangladesi, solo 1.700 lavorano: il resto vive di ricongiungimenti familiari, gravando sul welfare comunale, che destina il 95% delle risorse agli extracomunitari. Molte donne, costrette dai mariti a non lavorare per accudire famiglie numerose, non parlano italiano. I redditi ISEE bassi garantiscono loro sussidi, mentre gli italiani sono schiacciati da un sistema al collasso. “L’impatto sociale è drammatico, la radicalizzazione una miscela esplosiva”, denuncia Anna Maria Cisint, ex sindaca leghista oggi europarlamentare, costretta a vivere sotto scorta per aver combattuto l’islamizzazione. “Le donne velate sono sempre di più, sempre più giovani. Ragazze costrette al niqab già da adolescenti, un lavaggio del cervello per abituarle alla sottomissione.”

Il velo integrale, che copre volti e persino mani, è ovunque: un simbolo di oppressione che non è scelta, ma imposizione. Cisint ha salvato giovani donne, scoprendo storie di paura e ritorsioni. “Molte vorrebbero ribellarsi, ma non trovano il coraggio. I radicalizzati insegnano che è l’uomo a decidere della loro vita”, racconta. Le famiglie giustificano il velo con un agghiacciante “così si abituano”. E poi ci sono i centri islamici, come il Darus Salaam di Konate, spacciati per “culturali” ma usati come moschee abusive, dove imam improvvisati predicano chissà cosa. “Da dove arrivano i soldi? Si proteggono terroristi?”, si chiede Cisint. Domande senza risposta, mentre la sinistra tace e il partito islamico finisce in tribunale per un esposto in Procura.

Konate e la sua lista rappresentano una minaccia esistenziale. La loro campagna è intrisa di riferimenti religiosi – “Salam aleikum” apre ogni incontro, “Allah cambia la situazione” domina i social – e di un rifiuto totale dell’integrazione. Lo dimostra l’arroganza di Konate, che ha umiliato una giornalista donna, Serena Pizzi di Fuori dal Coro, dicendo: “Sei troppo piccola, mandami il tuo capo”. È questa la loro visione: donne sottomesse, leggi italiane ignorate, sharia al posto della Costituzione. E la sinistra? Non solo chiude gli occhi, ma si prepara a un’alleanza con Konate al ballottaggio, un tradimento che potrebbe consegnare Monfalcone agli islamisti. Il centrodestra, con Luca Fasan, assessore di Cisint, è favorito, ma un passo falso sarebbe catastrofico.

Monfalcone non è un’eccezione, è un avvertimento. Da Milano a Mestre, le piazze si riempiono per il Ramadan, le moschee abusive proliferano, le donne velate aumentano. La sharia si insinua ovunque: maltrattamenti, poligamia, rifiuto delle nostre norme. La sinistra, ossessionata dal voto islamico, è complice di questa deriva, svendendo la nostra identità per un pugno di preferenze. Non è inclusione, è resa. E il prezzo lo pagheremo tutti: un’Italia dove le nostre leggi saranno carta straccia, le nostre donne prigionerie, la nostra cultura un ricordo.

Per questo serve una misura estrema: azzeramento totale dell’immigrazione islamica regolare. Non possiamo più accogliere chi considera la sottomissione un valore e la violenza un diritto. Chi arriva deve accettare libertà, uguaglianza e laicità senza eccezioni. Chi le rifiuta, come Konate e i suoi sostenitori che ignorano le sentenze del Consiglio di Stato sulle moschee abusive, deve essere espulso immediatamente. Basta sussidi a chi vive di ricongiungimenti, basta moschee mascherate, basta sinistra che baratta la nostra civiltà per il potere.

Monfalcone è la linea del fronte. Se il partito islamico prendesse piede, con la benedizione della sinistra, l’Italia intera rischierebbe di cadere. Fermiamo questa invasione ora: chiudiamo i flussi, riprendiamoci le nostre città, difendiamo la nostra identità. Non lasciamo che Monfalcone diventi il trofeo di una sharia trionfante. Il tempo sta scadendo.

Monfalcone laboratorio del Pd: allearsi col partito islamico per governare l’Italia ultima modifica: 2025-04-13T21:35:35+00:00 da V
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By V aprile 13, 2025 21:35
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