Fabrizio Quattrocchi mostrò ai musulmani come sa morire un italiano

V
By V aprile 14, 2025 10:49

Fabrizio Quattrocchi mostrò ai musulmani come sa morire un italiano

Fabrizio Quattrocchi, Eroe Dimenticato: Respingiamo l’Invasione Islamica, Azzeriamo l’Immigrazione Regolare Ora!

Ventun anni fa, il 14 aprile 2004, Fabrizio Quattrocchi guardava negli occhi i suoi carnefici islamisti in Iraq e, con la morte davanti, urlava: “Vi faccio vedere come muore un italiano!” Un grido di orgoglio, di coraggio, di Patria, che avrebbe dovuto scuotere l’Italia e incidersi nei nostri cuori. Invece, lo abbiamo sepolto, relegato negli angoli bui della memoria, schiacciato da una vergognosa cappa di silenzio. Perché? Perché Quattrocchi è un eroe vero, e gli eroi veri fanno paura a chi vuole un’Italia debole, sottomessa, invasa. Oggi, più che mai, il suo sacrificio ci ordina di combattere: respingiamo l’invasione islamica in corso, azzeriamo l’immigrazione regolare islamica, o la nostra Patria morirà!

L’Italia odia i suoi eroi. Li dimentica, li nasconde, li soffoca sotto una propaganda anti-nazionale che da settant’anni confonde patriottismo con fascismo, coraggio con violenza, identità con razzismo. Quattrocchi, un uomo che in un altro Paese avrebbe ispirato film, statue, poemi epici, qui è un’ombra. Colpa di una classe dirigente corrotta, di preti senza fede che controllano Stato, media, scuole, e tremano al solo pensiero di un italiano che alza la testa. Per loro, l’eroismo è un crimine, l’onore una reliquia da seppellire, la Patria una parola da cancellare. Per loro, accogliere senza limiti è virtù, mentre difendersi è peccato. E così, mentre l’Islam radicale avanza, ci impongono di chinare il capo, di aprire le porte, di cedere le nostre città.

Se Quattrocchi fosse nato altrove, il suo gesto – affrontare i macellai islamici con un coraggio da antica Roma – sarebbe insegnato ai bambini, celebrato nelle piazze. Da noi, no. Da noi, un manipolo di fanatici dell’autodistruzione etnica decide chi merita gloria: non un patriota che muore per l’Italia, ma miliardari in mutande, influencer ambigui, “eroi” di cartapesta che sul patibolo si arrenderebbero piangendo. La maggioranza silenziosa, colpevole di un pudore vile, tace, lasciando che il ricordo di Quattrocchi svanisca. Ma il silenzio è complicità. Chi non parla, chi non lotta, consegna l’Italia ai suoi nemici.

Guardiamoci intorno: l’invasione è qui. A Monfalcone, dove il 30% dei residenti è straniero, Bou Konate guida il primo partito islamico d’Italia, una lista tutta musulmana che sogna la sharia. Donne velate dal niqab, moschee abusive, welfare saccheggiato: non è integrazione, è conquista. E la sinistra? Complice, pronta a stringere patti con Konate pur di vincere. Altrove, da Milano a Mestre, piazze islamiche, violenze, radicalizzazioni. Ogni immigrato islamico regolare che accogliamo è un passo verso la dissoluzione della nostra cultura. Non è xenofobia, è sopravvivenza: l’immigrazione islamica regolare va azzerata, ora!

Quattrocchi non è solo un ricordo, è un monito. Insegnare il suo coraggio nelle scuole, al posto di ideologie che disprezzano la nostra identità, potrebbe risvegliare l’Italia. Potrebbe ricordarci chi siamo: un popolo antico, forgiato da eroi, che non ostenta ma resiste. Ma questo spaventa chi ci vuole docili, globalizzati, senza radici. Per loro, Quattrocchi è pericoloso: parla di sacrificio, di Patria, di un fuoco che non si spegne. Non possiamo permettergli di spegnerlo.

Basta con le porte aperte a chi ci odia! Chi arriva deve accettare i nostri valori – libertà, uguaglianza, laicità – o andarsene. Chi predica la sharia, chi impone il velo, chi minaccia la nostra sicurezza deve essere espulso senza processo. Basta welfare a chi vive di ricongiungimenti, basta moschee mascherate, basta sinistra che svende l’Italia per un voto. Combattiamo come Quattrocchi, come se ogni giorno fosse l’ultimo. Perché lo è.

Monfalcone è la nostra Stalingrado. Se il partito islamico di Konate, con il sostegno dei traditori di sinistra, entrerà nel luogo del potere, l’Italia cadrà. Non sarà più la terra di Quattrocchi, ma una landa straniera dove gli italiani saranno ospiti indesiderati. Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare, riprendiamoci le nostre strade, onoriamo i nostri eroi. Fabrizio Quattrocchi ci ha mostrato come si muore da italiani. Ora tocca a noi vivere da italiani: senza paura, senza resa, fino all’ultimo respiro.

Fabrizio Quattrocchi mostrò ai musulmani come sa morire un italiano ultima modifica: 2025-04-14T10:49:10+00:00 da V
V
By V aprile 14, 2025 10:49
Write a comment

1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell aprile 14, 19:43

    Non dimentichiamoci che quel porco di Beppe Pericu, allora sindaco di Genova, rifiutò di concedere alla famiglia l’onore del funerale pubblico perchè Fabrizio era “un Fascista”.
    Purtroppo per lui Fabrizio era un panettiere che iniziava all’alba cioè era un vero Lavoratore, non un parassita dal culo grasso come lui “un comunista”…

    Reply to this comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*