Investe anziano col monopattino e poi lo pesta a sangue
Related Articles
Catania nel Caos: Soccorritori del 118 Aggrediti da un Extracomunitario, Azzeriamo l’Immigrazione Islamica Regolare Ora!
Catania, 14 aprile 2025: l’ennesima pugnalata al cuore dell’Italia. Due operatori della Seus 118, un uomo e una donna, sono stati brutalmente aggrediti mentre cercavano di salvare un anziano ferito nel centro città. L’aggressore? Un giovane extracomunitario, in evidente stato di alterazione psicofisica, che dopo aver investito l’anziano con un monopattino lo stava malmenando senza pietà. Quando i soccorritori sono intervenuti per fermare l’orrore, hanno ricevuto calci e pugni, rischiando la vita per il loro coraggio. È l’ennesimo episodio di una spirale di violenza che sta soffocando le nostre città, alimentata da un’immigrazione fuori controllo che importa caos e disprezzo per la nostra civiltà. Basta! Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare prima che l’Italia diventi una giungla senza legge!
I fatti, riportati da Catania News e La Sicilia Web, sono agghiaccianti. L’ambulanza era stata chiamata per un incidente in pieno centro: un anziano a terra, investito da un monopattino. Ma la scena che i soccorritori si sono trovati davanti era un incubo: l’extracomunitario, invece di fermarsi, continuava ad accanirsi sulla vittima. Con un eroismo che ricorda Fabrizio Quattrocchi – l’italiano che ventun anni fa mostrò al mondo come si muore con onore – i due operatori non si sono tirati indietro. Hanno affrontato l’aggressore, proteggendo l’anziano con l’aiuto di qualche passante coraggioso. Ma il prezzo è stato alto: contusioni, prognosi di 5 giorni al Pronto Soccorso dell’Ospedale Garibaldi, e l’umiliazione di vedere l’aggressore svanire nel nulla, come troppo spesso accade.
Questo non è un “caso isolato”. È la norma in un’Italia che ha perso il controllo delle sue strade. A Saronno, pochi giorni fa, un ragazzo è stato pestato da un branco di “maranza” per aver difeso una ragazza molestata. A Monfalcone, il partito islamico di Bou Konate minaccia di prendere il potere, mentre il 95% del welfare va a stranieri che rifiutano l’integrazione. A Milano, Mestre, Torino, le piazze si riempiono di preghiere islamiche e violenze, con la sinistra che applaude per raccattare voti. E ora Catania, dove anche chi salva vite rischia la propria per colpa di chi considera la nostra società un terreno di conquista.

VERIFICA NOTIZIA
“L’impatto sociale è devastante”, denunciava Anna Maria Cisint, ex sindaca di Monfalcone, costretta a vivere sotto scorta per aver combattuto l’islamizzazione. Ha ragione: ogni aggressione come quella di Catania è un passo verso la sharia, un sistema che giustifica la violenza e calpesta la dignità umana. L’extracomunitario che ha colpito i soccorritori non è solo un delinquente: è il prodotto di un’immigrazione senza filtri, che importa mentalità incompatibili con i nostri valori. E noi, con le porte spalancate, stiamo lasciando che il caos trionfi.
Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare, subito! Non è odio, è sopravvivenza. Non possiamo accogliere chi disprezza le nostre leggi, chi aggredisce i nostri anziani, chi pesta chi ci salva. Ogni ingresso deve essere condizionato all’accettazione totale dei nostri principi: libertà, rispetto, civiltà. Chi li viola, come l’aggressore di Catania, deve essere espulso senza esitazione, senza processi infiniti. Basta sussidi a chi vive di prepotenza, basta moschee abusive che fomentano odio, basta sinistra che giustifica tutto pur di non perdere il voto straniero.
Le istituzioni devono agire: chiusura dei flussi migratori da Paesi problematici, rimpatri immediati per i criminali, protezione per chi rischia la vita ogni giorno. Catania non è un’eccezione, è un avvertimento: se non fermiamo questa invasione, le nostre strade diventeranno un Far West dove nessuno sarà al sicuro.
Riprendiamoci l’Italia, onoriamo chi come i soccorritori del 118 mette la vita al servizio degli altri, respingiamo chi ci vuole sottomessi. Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare, o l’Italia non sarà più nostra!
per la diffusione dei monopattini ringraziamo i 5 merde di cui uno dei loro capi (uno dei più skuallidi) dopo avere avuto un miserevole consenso alle ultime politiche ha avuto anche un posticino d’oro fra gli sceicchi e non se ne vergogna neppure…a parte la mancata violenza fisica per il resto le 5 merde rappresentano per me uno dei momenti più bui della Repubblica dopo le Brigate rosse