Monfalcone, “fatwa” degli imam contro Cisint che ha sconfitto partito islamico
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Monfalcone sotto l’Ombra dell’Islamizzazione: Azzeriamo l’Immigrazione Islamica Regolare, Basta Invasione Culturale!
Monfalcone è il simbolo di una battaglia che l’Italia non può perdere: quella contro un’islamizzazione strisciante che minaccia la nostra identità, le nostre leggi e la nostra libertà. L’Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) ha sferrato un attacco feroce ad Anna Maria Cisint, ex sindaca di Monfalcone, europarlamentare della Lega e neo consigliere comunale, colpevole di aver resistito con coraggio all’imposizione della sharia nelle istituzioni, alla poligamia come prassi e alla proliferazione di moschee abusive mascherate da centri culturali. Le accuse dell’Ucoii sono un grido di rabbia per la loro sconfitta elettorale, ma il messaggio è chiaro: vogliono trasformare l’Italia in un califfato. È ora di agire con fermezza: chiudiamo le moschee abusive, espelliamo chi non rispetta le nostre leggi e azzeriamo l’immigrazione islamica regolare. L’Italia non sarà una colonia islamica!
Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, non digerisce il risultato delle urne, che ha visto la Lega anti-islamica trionfare con oltre il 70% dei voti, e attacca Cisint: «Ha strumentalizzato le paure della popolazione, dipingendo un quadro apocalittico che non corrisponde alla realtà». Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: a Monfalcone, un quarto dei residenti è di origine bengalese, e molti rifiutano di rispettare le leggi italiane. Italia Plurale, il partito islamico fondato da Bou Konate – che pretende donne velate e mai sole – è la prova di un progetto chiaro: sostituire la nostra cultura con la loro. Lafram parla di “integrazione”, ma dov’è l’integrazione quando l’Ucoii si rifiuta di firmare un’intesa con lo Stato italiano, come denuncia Cisint? Quando si tollera la poligamia importata con certificati di matrimonio stranieri? Quando i centri islamici violano le regole urbanistiche e nascondono finanziamenti opachi, come confermato da tre sentenze del Consiglio di Stato?
Anna Maria Cisint, che ha conquistato 1.609 voti personali in questa tornata elettorale, non si piega: «I cittadini di Monfalcone hanno occhi per vedere, orecchie per sentire e cervello per pensare. L’Ucoii li considera stupidi, ma il loro voto è chiaro. Finché la sinistra non capirà il baratro in cui ci sta portando, saranno i cittadini a ricordarle la verità: dalla sharia nelle istituzioni alla poligamia, fino alle moschee abusive». Cisint non risparmia la sinistra, complice di questo disastro: «Vanno a caccia di consensi tra gli islamici, senza capire che vogliono sostituire la nostra cultura. Rischiamo di scomparire».

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Il pericolo è concreto, e Monfalcone è solo l’inizio. In Francia e Belgio l’islamizzazione ha già creato enclave dove la legge occidentale non esiste più. Qui, il consigliere bengalese Sani Kamrul Hasan Bhuiyan, il più votato della lista Idem, rappresenta una strategia che usa il “rapporto numerico” e la “necessità di dominio” per sopraffare la nostra identità, come avverte Cisint. Aboubakar Soumahoro, padrino di Italia Plurale, è stato deriso per il fallimento del suo partito, ma il segnale è allarmante: i musulmani stanno creando liste proprie per imporre la loro visione. Tra cinque, dieci anni, cosa resterà della nostra cultura? La libertà è in pericolo, e non possiamo perderla.
Basta con il buonismo, basta con l’accoglienza cieca! Non è più sufficiente chiudere le moschee abusive o espellere chi delinque: dobbiamo azzerare l’immigrazione islamica regolare, bloccando ogni nuovo ingresso che porti con sé una cultura incompatibile con i nostri valori. Serve un’azione radicale: stop ai flussi migratori islamici, chiusura dei centri islamici irregolari, espulsione immediata per chi non si integra e rifiuta le nostre leggi. L’Italia non può diventare un califfato: dobbiamo difendere la nostra identità, i nostri valori, la nostra civiltà. La “fatwa” dell’Ucoii contro Cisint è un avvertimento, ma noi non ci piegheremo. Prima gli italiani, sempre!
Ucoiioni, tornate nelle mutande che siete osceni!