Boss dei maranza minacciano Articolo 52: li faremo sparire – VIDEO
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Italia sotto scacco: Don Alì e Maluma, i boss dei maranza, minacciano violenza impunita contro i cittadini italiani. Dove sono le autorità?
#Articolo52 I due boss dei maranza, tal Don Ali e Maluma, continuano a minacciare impunemente violenza contro i cittadini italiani. E’, da settimane, tutto in video. Nessuna autorità interviene. pic.twitter.com/AwDtmvKBZa
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) April 19, 2025
La situazione sta degenerando in modo inaccettabile, e i cittadini sono ormai prigionieri di una paura che non può più essere ignorata. I due autoproclamati “boss dei maranza”, Don Alì e Ilyas Maluma, continuano a seminare terrore con minacce di violenza contro gli italiani, arrivando a mimare spari contro le ronde di Articolo 53, un gruppo di cittadini esasperati che cercano di difendere i quartieri dal degrado e dalla criminalità. Tutto questo avviene sotto gli occhi di tutti, documentato in video che circolano da settimane sui social, eppure nessuna autorità sembra intenzionata a intervenire. È un silenzio assordante, un’omissione che grida complicità: Milano è lasciata in balia di questi delinquenti, e i cittadini italiani sono abbandonati a loro stessi. Fino a quando dovremo sopportare questa vergogna?
Le minacce dei “boss dei maranza”: un’escalation di violenza annunciata
Don Alì e Ilyas Maluma non sono nomi nuovi per chi segue le cronache. Il primo, un 24enne di origini marocchine cresciuto a Torino, si autoproclama “capo dei maranza” e da anni utilizza i social per lanciare provocazioni estreme, spesso accompagnate da gesti al confine con l’illegalità. Maluma, definito nei suoi video “il manager dei maranza”, non è da meno: si vanta di essere “intoccabile” e sfida apertamente le istituzioni, come quando ha insultato l’europarlamentare leghista Silvia Sardone, dicendole: “Non puoi fare niente, se non ti sta bene vai a fare la donna delle pulizie”. Parole che trasudano arroganza e disprezzo per la nostra società.
I due vogliono candidarsi con la Sinistra.
Da settimane, i due hanno alzato il tiro. Nei loro video, pubblicati su piattaforme come TikTok e Instagram, si vedono chiaramente mimare spari contro le ronde di Articolo 52, un gruppo di cittadini che, stanchi dell’inerzia delle autorità, pattugliano quartieri come San Siro e la Darsena per contrastare furti, spaccio e molestie. Le immagini sono agghiaccianti: Don Alì e Maluma, con atteggiamenti da gangster, simulano di aprire il fuoco, accompagnando i gesti con frasi come “Vi facciamo fuori tutti” e “Milano è nostra”. Questi non sono scherzi, né provocazioni innocue: sono minacce di violenza esplicite, annunci di un’escalation che potrebbe trasformarsi in tragedia da un momento all’altro.
Articolo 52: cittadini lasciati soli contro il terrore
Le ronde di Articolo 52 sono nate come risposta al crescente degrado nelle periferie milanesi, dove i “maranza” – termine che indica giovani spesso di origine nordafricana dediti a comportamenti provocatori e violenti – hanno reso la vita impossibile ai residenti. Zone come la Darsena e i Navigli sono ormai teatri quotidiani di furti e molestie, con i maranza che agiscono indisturbati, forti di un’impunità che sembra garantita dall’inerzia delle autorità.
Ciò che rende questa situazione ancora più scandalosa è l’assoluta mancanza di intervento da parte delle autorità. I video di Don Alì e Maluma sono pubblici, accessibili a chiunque, e mostrano chiaramente minacce di violenza. Eppure, non risulta che siano stati presi provvedimenti concreti. Nessun arresto, nessuna indagine visibile, nessun segnale che lo Stato sia intenzionato a fermare questa deriva.
Non è la prima volta che Don Alì finisce sotto i riflettori per le sue provocazioni. Nel 2022, ha pedinato carabinieri in borghese a Torino, tentando poi la fuga e rifugiandosi in un seminterrato. Nello stesso anno, è stato fermato mentre cercava di lasciare la città nonostante un obbligo di firma. Maluma, dal canto suo, si vanta di essere al di sopra della legge perché protetto dalla sinistra, e le sue parole contro Silvia Sardone dimostrano un totale disprezzo per le istituzioni. Come è possibile che personaggi del genere siano ancora liberi di agire e minacciare?
La risposta a “balubabbà & i 40 merdoni”: tornate a succhiare cazzi che campate più a lungo…
Basta attendere senno facciamo come |a Russia che ha subito massacri di russofoni in Donbass per 10 anni…Operazione Specia|e 2 , tank ita|iani contro sti terroristi dichiaratisi ta|i come ben si evince….
Abbiamo già visto le nostre solerti autorità cosa fanno. Arrestano chi si difende ma ai baluba non fanno nulla. Inconcepibile sembra non abbiano più limiti. Ma attenti boss o manager dei maranza non fate gesti con le armi potrebbero rivoltarsi contro di voi.