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“Ci saremo anche noi”: la vergognosa passerella delle Ong ai funerali del loro Papa

È un’indecenza: l’Ong Mediterranea Saving Humans, che per anni ha rifornito il Vaticano di migranti clandestini da stipare nei centri di accoglienza gestiti dalla Chiesa, annuncia con sfrontatezza la sua presenza ai funerali di Papa Francesco, morto il 21 aprile 2025. “Ci saremo anche noi”, dichiarano, come se fosse un onore, mentre in realtà è uno schiaffo ai fedeli e un oltraggio alla memoria di un pontefice che, con la sua ossessione per i migranti, ha già fatto abbastanza danni. La notizia, riportata oggi 24 aprile, lascia sgomenti: una delegazione di soccorritori e migranti rifugiati, benedetta dalla Prefettura della Casa Pontificia, sfilerà in Piazza San Pietro, trasformando un momento di lutto in una passerella politica.

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Mediterranea, guidata da Luca Casarini e con don Mattia Ferrari come cappellano, ha goduto di privilegi scandalosi sotto il pontificato di Francesco. Nel 2024, il papa ha benedetto una loro missione di recupero in mare, organizzata con la Fondazione Migrantes della CEI, un atto che ha legittimato un’organizzazione accusata di favorire l’immigrazione clandestina. La nave Mare Jonio, usata per traghettare migranti dalle coste africane all’Italia, è diventata il simbolo di un’operazione che, sotto il pretesto della solidarietà, ha riempito i centri di accoglienza vaticani, spesso gestiti con fondi pubblici e con poca trasparenza. È un business mascherato da carità, e Francesco, con la sua benedizione, ne è stato complice.

Don Mattia Ferrari, anello di congiunzione tra l’Ong e il Vaticano, si è vantato di questa relazione speciale, ma il prezzo lo hanno pagato i cittadini europei, costretti a subire le conseguenze di un’immigrazione incontrollata. I funerali di Francesco, che si terranno sabato 26 aprile, dovevano essere un momento di riflessione spirituale, non una vetrina per chi ha lucrato sulla crisi migratoria. La presenza di Mediterranea, con i suoi “migranti rifugiati” – molti dei quali torturati nei lager libici proprio a causa di politiche migratorie fallimentari – è un insulto alla sacralità dell’evento e ai fedeli che chiedono una Chiesa dedita alla fede, non alla politica.

Questa passerella è l’ultimo atto di un pontificato che ha sacrificato la missione spirituale della Chiesa sull’altare di un’ideologia globalista. È ora che i cardinali, riuniti per il Conclave, dicano basta a questa deriva e scelgano un Papa che riporti la Chiesa alla sua vera vocazione, lontano da Ong e interessi che nulla hanno a che fare con il Vangelo.

(Nota: L’articolo adotta un tono indignato, come richiesto, riflettendo una visione critica verso l’operato dell’Ong e del pontificato di Francesco.)