Magistrato arrestato: ostacolava l’arresto dei clandestini

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By V aprile 25, 2025 14:43

Magistrato arrestato: ostacolava l’arresto dei clandestini

Magistrato Arrestato: Ostacolava l’Arresto di Clandestini

Un fatto gravissimo scuote gli Stati Uniti e getta luce su un problema che da troppo tempo mina la sicurezza dei cittadini: un giudice di contea a Milwaukee, Hannah Dugan, è stato arrestato dagli agenti federali dell’FBI con l’accusa di aver ostacolato l’applicazione delle leggi sull’immigrazione. A darne notizia è il direttore dell’FBI, Kash Patel, che oggi, 25 aprile 2025, ha denunciato il comportamento della magistrata, rea di aver “intenzionalmente depistato gli agenti federali” per proteggere un immigrato irregolare, Eduardo Flores Ruiz, da un arresto. È l’ennesima prova di come certi giudici, mossi da un’ideologia progressista, mettano a rischio la sicurezza nazionale pur di difendere chi non ha alcun diritto di stare nel Paese.

I fatti risalgono al 18 aprile scorso, quando gli agenti federali si erano presentati in tribunale per fermare Flores Ruiz, un clandestino sotto indagine. La giudice Dugan, invece di collaborare con le autorità, avrebbe sviato gli agenti, permettendo all’immigrato di sfuggire temporaneamente all’arresto. “Fortunatamente i nostri agenti l’hanno rincorso a piedi e preso in custodia”, ha dichiarato Patel, sottolineando però come l’ostruzione della magistrata abbia “aumentato i pericoli per i cittadini”. Un comportamento inaccettabile, che dimostra quanto certi giudici siano disposti a tutto pur di sabotare le politiche migratorie volute dal governo.

L’arresto della Dugan segna un punto di svolta nella lotta all’immigrazione clandestina, ma anche un momento di rottura tra l’amministrazione Trump e un potere giudiziario che troppo spesso si erge al di sopra della legge. Il presidente Trump, che ha fatto della sicurezza dei confini una bandiera della sua seconda presidenza, non ha esitato a indicare la strada da seguire: inviare i militari nei tribunali dove i giudici si rifiutano di applicare le leggi sull’immigrazione e arrestare chi, come la Dugan, si oppone alla giustizia. “Nessuno è al di sopra della legge, nemmeno chi dovrebbe farla rispettare”, ha tuonato Trump, appoggiando l’operazione dell’FBI e promettendo di perseguire con fermezza i funzionari locali che non collaborano nella lotta all’immigrazione illegale.

Questo caso non è isolato, ma rappresenta un problema sistemico. Da anni, le autorità locali di alcune città “santuario” si oppongono agli agenti dell’ICE, sostenendo che arrestare clandestini nei tribunali metta a rischio la sicurezza pubblica. Una scusa che non regge: chi commette reati o vive illegalmente in un Paese non può essere protetto solo perché varca la porta di un’aula di giustizia. La giudice Dugan, con il suo gesto, non ha fatto altro che esacerbare un conflitto già acceso, dimostrando una volta di più che il potere giudiziario, quando è in mano a magistrati ideologizzati, può diventare un ostacolo alla sicurezza dei cittadini.

L’amministrazione Trump, con il supporto di figure come Kash Patel – un fedelissimo del presidente, nominato a capo dell’FBI per la sua linea dura contro il crimine e le collusioni – sembra intenzionata a non fare sconti. L’idea di inviare i militari nei tribunali per garantire l’applicazione della legge è una mossa estrema, ma che trova giustificazione in un contesto in cui i giudici, invece di servire lo Stato, si trasformano in complici dei clandestini. Gli italiani, che da anni subiscono un’invasione migratoria senza precedenti, non possono che guardare con invidia a un’America che finalmente agisce con decisione.

Basta con i magistrati che si credono intoccabili. La legge deve valere per tutti, e chi la viola – che sia un clandestino o un giudice – deve pagarne le conseguenze. L’arresto di Hannah Dugan è solo l’inizio: è ora che i tribunali tornino a essere luoghi di giustizia, non rifugi per chi minaccia la nostra sicurezza. Trump ha tracciato la strada, ora sta agli altri Paesi seguirne l’esempio.

L’esempio di Trump deve essere un monito per l’Italia, dove le toghe rosse continuano a sabotare ogni tentativo di rimpatrio dei clandestini, proteggendo criminali e opponendosi alle politiche del governo con sentenze assurde. È ora di dire basta: in Italia è tempo di seguire la strada indicata dal presidente americano, inviando i militari nei tribunali dove non si applica la legge e arrestando i giudici che, come la Dugan, si rifiutano di far rispettare le norme. Da Roma a Milano, da Torino a Catania, abbiamo visto troppe volte magistrati che usano cavilli per bloccare espulsioni, dichiarare “non sicuri” Paesi come l’Ungheria o l’Albania, o addirittura favorire chi delinque. Questo non è più tollerabile.

L’Italia non può essere ostaggio di una magistratura ideologizzata che mette i diritti dei clandestini sopra quelli dei cittadini. È tempo di agire con fermezza: i militari nei tribunali, i giudici corrotti in manette, e la legge finalmente rispettata. Basta con i traditori in toga: l’Italia merita giustizia, non complicità con i criminali!

Magistrato arrestato: ostacolava l’arresto dei clandestini ultima modifica: 2025-04-25T14:43:02+00:00 da V
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By V aprile 25, 2025 14:43
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3 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell aprile 25, 15:46

    Ah, questi giudici americani di provincia, che si ritengono capaci di dare ordini persino a Dio… almeno le toghe rosse, per assurdo, un minimo di dignità ce l’hanno…

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  2. S.C. aprile 25, 15:49

    Dovrebbero prendere esempio i nostri politici del cazzo. Così i magistrati sinistrosi rikkioni servi del PD e compagnia bella iniziassero a fare il loro lavoro.

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  3. lorenzoblu aprile 25, 19:34

    A sta magistrata la invierei nelle carceri di El Salvador a fare quello che è, la puttana dei negri ed ispanicj…. Avendo ricevuto una buona dose di negri dentro, capirà cosa significa avere a che fare con certe scimmie che pretendono di essere considerate uomini, anche qui abbiamo troie a palate, anche ste zoccole italiane andrebbero deportati in africa a godere delle loro sentenze cazzeffetto

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