Un paese lombardo ostaggio dei maranza guidati dal trapper tunisino Mohamed Simba
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Merone, Simba la Rue e i Maranza di Seconda Generazione: Un’Invasione che Distrugge il Paese!
Merone, un tranquillo paese di 4 mila abitanti in Brianza, è diventato l’epicentro del degrado grazie a Simba la Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, un 22enne tunisino di seconda generazione che si è autoproclamato idolo dei maranza. Questo trapper, figlio di immigrati tunisini, rappresenta il fallimento totale dell’integrazione: con le sue Lamborghini a noleggio, sgasate notturne e feste selvagge, sta trasformando il paese in un inferno per i cittadini, che gridano: “Ora basta!”.
È l’ennesima prova che l’immigrazione di seconda generazione porta solo caos e violenza.
Simba la Rue, già gravato da una fedina penale pesantissima – arrestato di recente a Barcellona per due condanne definitive a oltre 7 anni – vive in una villetta che è diventata il ritrovo di balordi. I vicini sono esasperati: “La via è un parcheggio di macchine di delinquenti che bloccano il traffico, soprattutto di notte. Non si dorme, fanno baldoria, e se protesti ti picchiano”, racconta uno di loro. La Lamborghini gialla, noleggiata in Svizzera, è il simbolo della loro arroganza: rombi e sgasate per bullarsi, mentre i cittadini non chiudono occhio. Questo non è folklore, è un’occupazione!
La storia di Simba è quella di un’immigrazione che non funziona: cresciuto in un contesto di violenza – suo padre, arrestato nel 2023 per maltrattamenti in famiglia, ha terrorizzato la madre per anni – il trapper ha scelto la strada del crimine, tra faide sanguinarie, ferimenti e galera. I suoi testi incitano alla ribellione e alla violazione delle regole, ispirando i maranza, giovani di seconda generazione che vedono nell’Italia un terreno da saccheggiare. A Merone, i boschi sono infestati da spacciatori nordafricani, spesso marocchini, che tornano nonostante gli sgomberi, mentre la stazione dei pendolari è un disastro: ascensori rotti, incuria e degrado, un invito al crimine secondo la teoria delle “finestre rotte”.
Don Marco, parroco del paese, è chiaro: “Merone è resistente, include, ma ha sempre scelto la fatica, non i soldi facili della droga”. Eppure, l’arrivo di Simba e dei suoi seguaci ha portato solo problemi. Questi giovani stranieri di seconda generazione sono una piaga. Basta con l’immigrazione incontrollata! Serve uno stop immediato agli arrivi, rimpatri forzati per i delinquenti e pene durissime. Merone non può essere ostaggio di Simba la Rue e dei suoi maranza: fuori i violenti dall’Italia, ora!
E tutto questo è aggravato dai ricongiungimenti familiari, una pratica scellerata che permette a famiglie come quella di Simba di portare in Italia interi clan, spesso già problematici. Il padre di Simba, un violento che ha terrorizzato la moglie per anni, è arrivato in Italia grazie a queste norme lassiste, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: un figlio cresciuto nel disprezzo delle regole, che ora semina terrore a Merone. I ricongiungimenti familiari non fanno altro che moltiplicare il degrado, importando nuclei familiari che non si integrano e che, generazione dopo generazione, diventano una minaccia per la nostra società.
Basta con queste politiche suicide! I ricongiungimenti familiari devono essere aboliti: non possiamo continuare ad accogliere famiglie che, invece di contribuire, generano criminali come Simba e i suoi maranza. Ogni nuovo arrivo è un rischio in più, un altro passo verso il caos.
Dislocare subito un reg. fanteria delle Elite’ Ukraino – Russe e denazificare questa teppaglia fecciaglia !
Come mai succede solo al nord? Al sud non mi risulta…