Mestre, militare aggredito dopo minacce islamiche per no a moschea
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“Mestre, islamici nordafricani attaccano un militare dopo il no alla moschea: l’islamizzazione scatena violenza e terrore!”
Mestre, 28 aprile 2025 – Mestre è sotto attacco: un militare dell’esercito, in servizio per l’operazione “Strade Sicure”, è stato brutalmente aggredito alle 2:30 di notte da un nordafricano di circa 40 anni, che lo ha colpito ripetutamente al volto finché una pattuglia della polizia non è intervenuta. L’arrivo dei rinforzi non ha fermato la furia dell’aggressore, che ha costretto gli agenti a bloccarlo con la forza prima di portarlo in Questura, mentre il militare è stato trasportato al Pronto Soccorso per le cure necessarie. Questo episodio non è isolato: alle 3 di notte, un uomo è stato accoltellato fuori da un locale dopo un furto di poche decine di euro, e all’alba un cittadino è stato minacciato con un coltello e costretto a prelevare contanti da un bancomat, con i sospetti fermati in via Col Moschin. Questi attacchi arrivano dopo il rifiuto della moschea di via Piave e le minacce dell’imam di Ittihad di marciare su Venezia Mestre: l’islamizzazione sta scatenando una spirale di violenza che minaccia la sicurezza di tutti.
Violenza islamica dopo il no alla moschea: un segnale inquietante
L’aggressione al militare avviene in un contesto di tensione crescente: il Consiglio di Stato ha recentemente confermato la chiusura della moschea abusiva di via Piave, e l’associazione bangladese Ittihad, guidata dall’imam Arif Mahmud, ha reagito con proteste e minacce. “La moschea sarà all’interno della città”, ha dichiarato Mahmud, annunciando marce su Mestre e Venezia. Dopo l’annullamento della protesta del 25 aprile per la pioggia, Ittihad ha promesso nuove manifestazioni, e ora questa violenza contro un militare sembra essere una diretta conseguenza del loro rifiuto di accettare le leggi italiane. Abdullah Samrat, portavoce di Ittihad, aveva insultato il sindaco Brugnaro, accostandolo a un maiale: “Noi, gente comune guardiamo dal maiale al politico, dal politico al maiale e ancora dal maiale al politico, ma già è impossibile per noi distinguere fra i due”. Queste parole, unite agli attacchi, mostrano l’arroganza islamica che vuole sottomettere l’Italia.

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Mestre e l’Italia sotto assedio: l’Islam porta violenza
La violenza islamica sta dilagando. A Mestre, gli episodi di aggressione si moltiplicano: oltre al militare, un uomo è stato accoltellato per poche decine di euro, e un altro è stato minacciato con un coltello per un furto al bancomat. A Monfalcone, i bangladesi ignorano le sentenze e pretendono la Sharia; a Torino, i “maranza” musulmani bruciano vivi i senzatetto; a Luino e Domodossola, le donne subiscono il Taarrush Gamea; a Roma, bandiere di Hamas hanno sventolato il 25 aprile. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo 12 moschee sono regolari. Gli islamici nordafricani e bangladesi non si integrano: portano violenza, terrore e un’agenda di conquista che minaccia la nostra sicurezza e identità cristiana.
Azzerare l’immigrazione islamica: salviamo l’Italia!
Azzeriamo totalmente l’immigrazione regolare islamica. Chiudiamo le moschee abusive e quelle regolari, simboli di conquista. L’aggressione al militare a Mestre, dopo le minacce di Ittihad, è un monito: l’Islam porta caos e terrore. Se non fermiamo questa invasione, l’Italia diventerà un califfato. Svegliamoci, ora!
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