Vogliono liberare l’assassino africano una seconda volta: perizia psichiatrica!
Related Articles
Milano, Toghe e Immigrati: La Vergogna di Dawda Bandeh, Liberato per Uccidere Ancora!
Milano, 28 aprile 2025 – È un’indecenza che grida vendetta: Dawda Bandeh, il 28enne gambiano che ha strangolato un uomo di 61 anni, nella villa di via Randaccio il giorno di Pasqua, potrebbe essere liberato di nuovo grazie alle toghe compiacenti di Milano. Dopo averlo rilasciato una prima volta, permettendogli di uccidere a soli 300 metri dalla caserma Montebello, ora il pm Andrea Zanoncelli vuole una perizia psichiatrica per valutare se questo assassino sia “capace di intendere e volere”. È uno schiaffo agli italiani e alla memoria della vittima: queste toghe, con il loro buonismo, proteggono i delinquenti immigrati e abbandonano i cittadini al loro destino!

VERIFICA NOTIZIA
Bandeh, un clandestino arrivato in Italia nel 2011 come minore non accompagnato, era stato fermato poche ore prima del delitto per un furto in via Gioia, ma è stato rilasciato con una semplice denuncia. Alle 8:38 dello stesso giorno, si è intrufolato nella villa di via Randaccio, ha strangolato Angelito – colpendolo anche con un manico di scopa spezzato, come rivelano le ferite al collo – e ha passato ore a mangiare, dormire e rovistare nella casa, come se nulla fosse. Interrogato dal gip, ha ammesso di essersi “sentito disorientato” vedendo l’uomo a terra, ma non ha detto nulla sull’omicidio. Eppure, l’autopsia è chiara: l’uomo è stato strangolato, e Bandeh è l’unico colpevole. Ora, invece di assicurargli una condanna esemplare, le toghe vogliono una perizia psichiatrica per scarcerarlo di nuovo. È una vergogna assoluta!
Questo non è un caso isolato: da Roma, dove stranieri borseggiano pellegrini, a Bologna, dove un tunisino è stato ucciso in una lite tra immigrati, gli stranieri seminano morte e paura. Bandeh, che viveva da nullafacente nonostante un permesso di soggiorno, è il simbolo di un’immigrazione fuori controllo: accolto come “rifugiato”, ha ripagato l’Italia con un omicidio brutale. Le toghe, con le loro decisioni lassiste, sono complici: liberano i criminali, che poi tornano a colpire. Basta con questa giustizia al contrario! Serve uno stop immediato all’immigrazione, rimpatri forzati per i delinquenti e pene durissime, senza sconti. Angelito meritava di vivere, non di essere strangolato da un gambiano che non avrebbe mai dovuto essere qui. Fuori gli assassini e basta con le toghe che li proteggono!
Questa vicenda dimostra che vanno respinti appena sbarcati. Minori o maggiorenni non fa alcuna differenza. Fuori dai coglioni. Se i nativi americani avessero eliminato i primi stranieri sbarcati, oggi sarebbero ancora padroni a casa propria.
la vogliamo finire con questi magistrati “rossi” che cercano di danneggiare soltanto il Paese? Quando li cominceremo a licenziare in quanto non fanno il loro lavoro, pagato profumatamente? Mandiamoli un po’ a scavare nelle miniere o spaccare pietre, mettendoli assieme ai loro “protetti” …..
Perizia psichiatrica? Visto che loro riconoscono solo la sharia come legge la condanna sarebbe la pena di morte. Ma i nostri solerti magistrati non si smentiscono mai.
Perizia psichiatrica per tutti questi magistrati e poi TSO, sotto forma di elettrochoc ai genitali, così la smettono con le erezioni cerebrali…