I ladri rom non possono essere arrestati perché “troppo giovani”

Chieri, un tempo tranquilla cittadina piemontese, è diventata l’ennesima vittima dell’immigrazione incontrollata e di un sistema giudiziario che premia i delinquenti e abbandona i cittadini onesti. Ieri, 29 aprile 2025, tre minori rom—due maschi e una femmina, tutti sotto i 14 anni—sono stati sorpresi mentre tentavano di forzare una porta con attrezzi da scasso per rubare in una casa nei pressi del Gialdo. Grazie alla prontezza dei passanti, che hanno allertato le forze dell’ordine, i carabinieri sono intervenuti e li hanno fermati. Ma la beffa è dietro l’angolo: non essendo imputabili per via della loro età, i tre sono stati semplicemente affidati ai servizi sociali, liberi di tornare a delinquere. È un insulto a ogni italiano che lavora e paga le tasse, mentre questi giovani criminali, figli di un’immigrazione fallita, continuano a seminare paura e degrado.

L’episodio è avvenuto in pieno giorno, segno di un’arroganza che non conosce più limiti. I tre minori, armati di attrezzi da scasso, stavano forzando una porta con l’intento di rubare, incuranti di essere visti. Questo non è un “gioco da ragazzi”, ma un crimine premeditato, che dimostra come le seconde e terze generazioni di immigrati rom, spesso cresciute in un contesto di illegalità, non abbiano alcun rispetto per le nostre leggi e per la nostra comunità. E cosa fa lo Stato? Invece di punirli severamente, li affida ai servizi sociali, come se un po’ di “assistenza” potesse trasformarli in cittadini modello. La verità è che questi giovani sono bombe a orologeria, pronti a colpire ancora, mentre i chieresi vivono nella paura di essere i prossimi a subire un furto o, peggio, un’aggressione.

Il problema non è solo locale: è nazionale. In Italia, i minori stranieri non accompagnati o figli di immigrati rappresentano una percentuale sproporzionata di crimini giovanili. Secondo dati del 2023, il 45,71% dei minori denunciati o arrestati è straniero, pur costituendo ‘solo’ il 16% della popolazione minorile. A Chieri, come altrove, i rom sono spesso protagonisti di furti e reati contro il patrimonio, vivendo ai margini della legalità e approfittando di un sistema che li tutela invece di punirli. La legge Zampa, che protegge i minori stranieri non accompagnati, è un disastro: permette a questi giovani di restare in Italia, spesso a spese dello Stato, mentre delinquono senza conseguenze. È ora di dire basta!

Non possiamo più tollerare che tre minori, colti in flagranza mentre tentavano di rubare, se la cavino con un trasferimento ai servizi sociali. Serve una risposta durissima: espulsione immediata per loro e per le loro famiglie, senza eccezioni. La legge Zampa va abrogata oggi stesso: non possiamo continuare a spendere soldi pubblici per mantenere giovani criminali che non hanno alcun desiderio di integrarsi. Basta con l’immigrazione incontrollata: i rom, come altri gruppi che non rispettano le nostre regole, devono essere rimandati nei loro Paesi d’origine. I ricongiungimenti familiari vanno cancellati: abbiamo già abbastanza problemi senza importare altre famiglie che vivono di illegalità. E la cittadinanza? Deve tornare allo ius sanguinis: essere italiano non è un diritto per chi nasce qui, è un’identità che va guadagnata.

Il governo Meloni deve smettere di fare promesse e passare ai fatti: espulsioni di massa, chiusura dei confini, abrogazione delle leggi buoniste. I cittadini di Chieri meritano di vivere senza paura, non di vedere i loro quartieri trasformati in zone franche per giovani delinquenti. Riprendiamoci la nostra terra, cacciamo questa feccia e facciamola finita! Ora!

I ladri rom non possono essere arrestati perché “troppo giovani” ultima modifica: 2025-04-30T17:18:41+00:00 da V