Immigrati bruciano centro per evitare rimpatri: militanti sinistra assaltano da fuori – VIDEO
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Torino, rivolta degli immigrati con roghi appiccati nel centro di permanenza per i rimpatri di corso Brunelleschi, riaperto un mese fa dopo essere stato devastato dagli incendi dei passati “ospiti”.
Fuori dal Cpr, gli antagonisti dei centri sociali incitavano alla rivolta.
— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 1, 2025
Torino, il Cpr di Corso Brunelleschi in Fiamme: Clandestini e Teppisti Rossi, la Vergogna Continua!
Torino, 1° maggio 2025 – È un copione che si ripete, un’onta che non possiamo più tollerare. Il Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) di Corso Brunelleschi, riaperto appena un mese fa dopo anni di chiusura per le devastazioni causate dagli stessi “ospiti”, è di nuovo teatro di violenza e distruzione. I clandestini trattenuti nella struttura hanno appiccato roghi nella notte, urlando e seminando il caos, con un bilancio che parla di un ferito e di un intervento massiccio di forze dell’ordine e soccorritori. La struttura, che ospitava 57 persone divise in due aree, è stata avvolta da una colonna di fumo visibile da lontano, mentre all’esterno i soliti teppisti rossi di estrema sinistra, legati a centri sociali come il Gabrio, tifavano per i rivoltosi, inneggiando alla loro “lotta”.
Questo Cpr, chiuso nel 2023 per i danni causati da incendi e rivolte precedenti, era stato ristrutturato con i soldi dei contribuenti italiani, per poi essere riaperto il 24 marzo 2025. E cosa abbiamo ottenuto in cambio? L’ennesima dimostrazione di ingratitudine e violenza da parte di chi, invece di rispettare le nostre leggi, le calpesta con arroganza.
Questi clandestini, molti dei quali con precedenti per reati gravi – dalla violenza sessuale all’omicidio, come rivelato da dati della Questura nel 2020 – non hanno alcun diritto di stare qui. Eppure, il sistema buonista continua a coccolarli, a spese nostre, mentre loro distruggono tutto ciò che tocicano.
La storia di questo centro è un bollettino di guerra: dal 2010, quando immigrati si cucirono le labbra per protesta, alle rivolte del 2018, 2019 e 2020, con materassi incendiati, mattoni lanciati contro la polizia (ferendo 11 agenti e 2 militari nel 2020) e persino un arsenale artigianale scoperto nel 2018, fatto di spranghe, pugnali e lamette. E ora, di nuovo, il fuoco.
Ma la vera vergogna è fuori dai cancelli: i teppisti rossi, quei radical chic dell’estrema sinistra che, sotto l’occhio complice di una politica lassista, continuano a sostenere questi criminali. I collettivi anarchici, da Askatasuna al Gabrio, non perdono occasione per scendere in piazza, sventolando bandiere di un’ideologia fallimentare che vuole l’Italia trasformata in un campo profughi senza regole. Sono gli stessi che, il 24 marzo scorso, hanno protestato contro la riapertura del Cpr, spalleggiati da esponenti di Alleanza Verdi-Sinistra come Alice Ravinale, che ieri ha avuto il coraggio di lamentarsi per essere stata “esclusa” dal centro durante i disordini, chiedendo “trasparenza”. Trasparenza su cosa? Sul fatto che i vostri protetti sono un pericolo pubblico?
Serve un ponte aereo con rimpatri militari di massa. E servono tante manganellate in testa ai teppisti rossi.
la gestione dei clandestini e in genere degli immigrati che devono essere rispediti a casa va data all’esercito anche se la sinistra sarebbe di sicuro contraria, ma chi sene frega!