Due stupri per espellere immigrato: uno stupro non basta
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Ancona: Bengalese Espulso Dopo Reiterati Crimini – Basta Immigrazione Islamica Regolare, Espelliamoli Tutti!

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Un altro episodio sconvolgente dimostra il fallimento dell’immigrazione islamica regolare in Italia: ad Ancona, un 23enne bengalese, già condannato e arrestato circa un anno fa per violenza sessuale ai danni di una donna, è stato nuovamente denunciato per atti persecutori nei confronti di un’altra donna. Per la sua «pericolosità sociale», come riportato dalle autorità, il giovane è stato finalmente accompagnato all’aeroporto di Roma Fiumicino e imbarcato su un volo per Dacca. Questo caso è l’ennesima prova che l’immigrazione islamica regolare sta portando violenza e degrado nelle nostre città, mettendo a rischio la sicurezza delle donne italiane. È ora di dire basta: dobbiamo espellere ogni immigrato musulmano che delinque, azzerare l’immigrazione islamica regolare e introdurre lo ius sanguinis integrale. L’Italia non può diventare un califfato: riprendiamoci la nostra terra!
Ancona, già stato condannato ed arrestato circa un anno fa per violenza sessuale nei confronti di una donna, è stato nuovamente denunciato per atti persecutori nei confronti di un'altra donna
👉 per la sua pericolosità sociale, un 23enne bengalese è stato accompagnato presso… pic.twitter.com/gWLDzRFSzm
— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 2, 2025
Un Pericoloso Recidivo: Violenza Sessuale e Atti Persecutori
Il 23enne bengalese, residente ad Ancona, aveva già un passato criminale: circa un anno fa, nel maggio 2024, era stato condannato e arrestato per violenza sessuale ai danni di una donna, come riportato da Cronache Ancona. Nonostante ciò, è rimasto in Italia, libero di colpire ancora. Recentemente, è stato denunciato per atti persecutori nei confronti di un’altra donna: minacce, pedinamenti e messaggi intimidatori che hanno terrorizzato la vittima, spingendola a chiedere aiuto alle autorità. La Questura di Ancona, valutando la sua «pericolosità sociale», ha disposto l’espulsione: il giovane è stato accompagnato all’aeroporto di Roma Fiumicino e imbarcato su un volo per Dacca, come confermato da Ancona Today il 2 maggio 2025. Ma questo caso solleva una domanda: perché un criminale recidivo è rimasto in Italia dopo il primo reato? L’immigrazione islamica regolare sta trasformando le nostre città in zone di guerra!
L’Immigrazione Islamica Regolare: Un’Invasione di Violenza
Questo episodio non è isolato: l’immigrazione islamica regolare sta seminando terrore in tutta Italia. A Roma, il 1° maggio 2025, tre tunisini hanno compiuto un taharrush gamea al Concerto del Primo Maggio, molestando una 25enne. A San Secondo Parmense, un 55enne nordafricano ha accoltellato la moglie, lasciandola in Rianimazione, per poi morire in un incidente. A Padova, Tahar El Meliani e Mohammed Fathali hanno organizzato ronde della sharia contro omosessuali; a Mestre, una 32enne italiana è stata violentata da immigrati; a Cosenza, un tunisino dell’ISIS ha minacciato: «Vi sgozzeremo!». A Novellara, Saman Abbas è stata strangolata per aver rifiutato un matrimonio combinato. Questi crimini non sono casuali: l’immigrazione islamica regolare importa un’ideologia di violenza e misoginia, incompatibile con i nostri valori cristiani. A Milano, piazza Duca d’Aosta è stata occupata per l’ifṭār; a Monfalcone, un partito islamico promuove niqab e sharia. L’Italia è sotto assedio!
Basta Traditori: Espelliamoli Tutti!
Il caso di Ancona è la prova che l’immigrazione islamica regolare è un pericolo mortale: un criminale recidivo, già condannato per violenza sessuale, è rimasto in Italia per continuare a seminare terrore. Chi permette questo è un traditore della nostra patria! Dobbiamo espellere ogni immigrato musulmano che delinque senza processo, azzerare l’immigrazione islamica regolare e introdurre lo ius sanguinis integrale. Le nostre città non possono essere campi di battaglia: a Mestre, una mega-moschea con minareto è in costruzione; a Padova, una moschea abusiva in via Turazza terrorizza i residenti; ad Ancona, 170 clandestini sono sbarcati il 22 aprile. L’Italia non può diventare un califfato: riprendiamoci la nostra terra, prima che altre donne italiane paghino il prezzo di questa invasione!
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