Islamici minacciano Mestre, trasformano i parchi in moschee
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Mestre è sotto l’assedio dell’arroganza islamica, un’ondata che sta travolgendo l’Italia intera: i musulmani di via Piave, dopo la chiusura della loro moschea abusiva, hanno occupato il parco del Piraghetto per la preghiera del venerdì, trasformando uno spazio pubblico in un simbolo della loro conquista. La comunità, guidata dall’associazione Ittihad, si è radunata con tappetini e teli, “colorando” il parco con i loro vestiti della festa, tra anziani con deambulatori e bambini, sotto lo sguardo dell’imam Arif Mahmud. Alcune auto delle forze dell’ordine erano presenti all’ingresso, ma questo non ha fermato la loro provocazione. Il portavoce Abdullah Samrat ha dichiarato: “Il ricorso in Cassazione contro l’ordinanza di ripristino è quasi pronto. E se non basterà, ci rivolgeremo alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Se venerdì prossimo pioverà? Vedremo dove andare, chiederemo uno spazio”. Questa è una sfida aperta: gli islamici occupano i nostri spazi pubblici e minacciano di continuare, un’arroganza che abbiamo già denunciato in articoli precedenti e che deve essere fermata prima che Mestre e l’Italia diventino un califfato.
Occupazione islamica del Piraghetto: un’escalation di arroganza
La chiusura della moschea abusiva di via Piave, decisa dal Consiglio di Stato per violazione delle norme urbanistiche, non ha fermato i musulmani: dopo aver minacciato di marciare su Mestre e Venezia, come riportato nel nostro articolo del 25 aprile (“Musulmani infestano Mestre e Venezia: vogliono una moschea nel centro città come simbolo di conquista”), hanno occupato il parco del Piraghetto. Centinaia di fedeli si sono riuniti, sfidando le autorità in una dimostrazione di forza che non è una preghiera, ma un’occupazione simbolica. Questo segue quanto già denunciato nel nostro articolo “Mestre sotto assedio: islamici profanano il lutto nazionale per il Papa con proteste e insulti” (25 aprile), dove Ittihad aveva promesso di occupare gli spazi pubblici ogni venerdì. L’arroganza islamica non ha limiti: Mestre non è un califfato, e i parchi pubblici non sono moschee.
Minacce e ricorsi: un’Islam che sfida l’Italia
Ittihad non accetta il rifiuto della moschea e continua a minacciare: “Il ricorso in Cassazione è quasi pronto”, ha dichiarato Samrat, come avevamo anticipato in “Mestre invasa dagli islamici: proteste in strada e insulti al sindaco, l’islamizzazione è un’emergenza!” (25 aprile). La loro determinazione a ricorrere alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo mostra un Islam che rifiuta le leggi italiane e vuole imporci la Sharia, usando i nostri tribunali contro di noi. Questo segue un’escalation di violenza: come denunciato in “Mestre, islamici nordafricani attaccano un militare dopo il no alla moschea: l’islamizzazione scatena violenza e terrore!” (28 aprile), un militare è stato aggredito da un nordafricano, un episodio che arriva dopo le minacce di Ittihad. A Monfalcone, Bou Konate vuole la Sharia; a Torino, i “maranza” musulmani bruciano vivi i senzatetto; a Roma, bandiere di Hamas hanno sventolato il 25 aprile. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo 12 moschee sono regolari.
Azzerare l’immigrazione islamica: salviamo Mestre!
Azzeriamo totalmente l’immigrazione regolare islamica – basta ingressi, basta permessi – per fermare questa invasione, come già chiesto in “Mestre sotto attacco islamico: i bangladesi minacciano nuove proteste e ricorsi, l’islamizzazione è una guerra dichiarata!” (29 aprile). Chiudiamo le moschee abusive e quelle regolari, simboli di conquista. L’arroganza islamica al Piraghetto, dopo le proteste e le violenze denunciate nei nostri articoli precedenti, è un monito: se non fermiamo l’Islam politico, Mestre e l’Italia diventeranno un califfato. Svegliamoci, ora!
Bene per la loro sicurezza recintiamo i parchi occupati con loro all’interno, all’ingresso non mettiamo il cartello “”vietato l’ingresso agli infedeli” ma “il lavoro rende liberi” ….
Ma cosa devi azzerare? Con Meloni e Salvini? Ma dai…