Prima sgozzano italiano e poi vanno a ballare in disco
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Genova, Furia e Impunità: 17enne Tunisino Accoltella un Italiano e Rapina, poi Balla in Discoteca. Basta Immigrazione Selvaggia!
Genova, arrestato per tentato omicidio e rapina aggravata un 17enne tunisino che ha accoltellato ferocemente e rapinato un 30enne, per poi passare la notte tranquillamente in discoteca.
Prima dell’accoltellamento, il tunisino, con altri connazionali, si aggirava tra le strade… pic.twitter.com/9TF0V153L9
— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 6, 2025
La città è sotto shock, ma la rabbia dei cittadini esplode contro un sistema che ha perso ogni controllo. Un 17enne tunisino, insieme a un gruppo di connazionali, ha seminato terrore nel centro storico, minacciando i passanti con un coltello, prima di accoltellare ferocemente e rapinare un 30enne italiano in piazza Matteotti. Dopo aver lasciato la vittima in fin di vita, il giovane immigrato ha avuto l’arroganza di trascorrere la notte a ballare in discoteca, come se nulla fosse accaduto. È l’ennesima dimostrazione che l’immigrazione selvaggia sta trasformando Genova in una giungla, dove i criminali stranieri agiscono indisturbati, mentre i nostri cittadini pagano il prezzo della loro violenza!
I fatti, riportati da Primocanale.it, risalgono alla notte del 26 aprile. Intorno alle 3:30, i carabinieri in servizio di pattuglia nella movida del centro storico hanno sentito urla provenire da piazza Matteotti. Giunti sul posto, hanno trovato il 30enne italiano, ferito gravemente da un fendente all’addome che gli ha perforato il fegato. La vittima, trasportata d’urgenza all’ospedale Galliera, è stata sottoposta a un intervento chirurgico ed è stata dimessa solo di recente. Le indagini, condotte dai carabinieri del nucleo Operativo della Compagnia di Genova Centro e della Stazione di Carignano, hanno ricostruito una scena agghiacciante: il 17enne tunisino, insieme ad altri connazionali, aveva prima rubato il cellulare a un amico del 30enne. Quando quest’ultimo ha cercato di recuperarlo, è stato accoltellato e derubato dello zaino. Ma la cosa più sconvolgente è venuta dopo: mentre la vittima lottava per la vita, l’aggressore ha passato la notte a divertirsi in una discoteca del centro, mostrando un disprezzo totale per la vita umana e per le nostre leggi.
Le telecamere di videosorveglianza hanno inchiodato il giovane tunisino: prima dell’accoltellamento, si aggirava tra i vicoli del centro storico, brandendo un coltello e minacciando i passanti, come un predatore in cerca di prede. Dopo una settimana di indagini serrate, i carabinieri lo hanno fermato, arrestandolo per tentato omicidio e rapina aggravata. Il coltello, presumibilmente usato per il crimine, è stato trovato nascosto in una pianta vicino al luogo del delitto. Ma la domanda che brucia è una sola: perché un individuo del genere, chiaramente pericoloso, era libero di girare per le nostre strade, armato e pronto a colpire?
Questo non è un caso isolato. Genova è ostaggio di un’ondata di violenza legata all’immigrazione incontrollata. Solo pochi giorni prima, il 29 aprile, un altro episodio di tentato omicidio ha scosso piazza Caricamento, con un 17enne ferito gravemente in un regolamento di conti tra spacciatori nordafricani. E mentre i cittadini vivono nella paura, le autorità sembrano incapaci di fermare questa spirale di terrore. Il 17enne tunisino di piazza Matteotti è il simbolo di un fallimento totale: giovani immigrati, spesso minori non accompagnati, arrivano in Italia, vengono accolti senza controlli, e si trasformano in criminali che ci vedono come prede da colpire.
Basta con il lassismo, basta con le porte spalancate! Serve tolleranza zero: espulsioni immediate per chi delinque, rimpatri di massa, chiusura dei confini. Non possiamo permettere che Genova diventi un Far West, dove un immigrato può accoltellare un italiano e poi passare la notte a ballare, come se nulla fosse. I nostri cittadini meritano sicurezza, non coltellate. Il Governo agisca ora: fuori i criminali stranieri, fuori chi ci minaccia! Per il 30enne di piazza Matteotti, per tutti noi, è ora di dire basta a questa invasione!
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