Scuole italiane nelle moschee: un piano di islamizzazione di imam e cattocomunisti

L’Italia è sotto attacco: un’insidiosa strategia di islamizzazione sta penetrando nelle nostre scuole, travestita da “dialogo interreligioso” e “tolleranza”. L’ultimo caso, quello della scuola dell’infanzia di Susegana (Treviso), è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare: bambini di appena quattro e cinque anni portati in una moschea, inginocchiati in preghiera verso la Mecca, con le maestre coperte dal velo, sotto la guida di un imam. Questo non è dialogo, è indottrinamento! È un tentativo subdolo di normalizzare l’Islam politico nelle menti innocenti dei nostri figli, sfruttando la loro incapacità di comprendere la portata di ciò che viene loro imposto.

Non si tratta di un episodio isolato, ma di una tendenza inquietante che si sta diffondendo in tutta Italia, alimentata dalla crisi demografica e dalla crescente influenza di reti islamiste legate ai Fratelli Musulmani e ad altre organizzazioni estremiste. Queste iniziative, spesso finanziate da progetti europei mascherati da “promozione della pace”, hanno un obiettivo chiaro: radicare l’Islam nella società occidentale, colonizzando culturalmente e religiosamente le nuove generazioni. A Susegana, come in tanti altri casi in Italia, i bambini sono stati usati come pedine in un gioco pericoloso, esposti a pratiche religiose islamiche senza che le famiglie fossero adeguatamente informate o avessero dato un consenso consapevole: siamo di fronte a un piano di islamizzazione progressiva.

In Francia e Germania, casi analoghi hanno già sollevato un’ondata di indignazione. Scuole pubbliche e private organizzano visite a moschee, spesso senza il consenso dei genitori, mentre associazioni legate all’Islam politico orchestrano campagne di “sensibilizzazione” che promuovono pratiche come l’obbligo del velo, i matrimoni forzati, le spose bambine e la disuguaglianza di genere. Questi progetti, mascherati da “tolleranza”, mirano a creare una generazione di giovani sottomessi all’ideologia islamista, pronti ad accettare una visione del mondo incompatibile con i valori occidentali. Rapporti recenti confermano che tali iniziative non sono innocue: sono parte di una strategia deliberata per islamizzare l’Europa, normalizzando rituali e simboli che nulla hanno a che fare con la nostra identità cristiana.

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Il caso di Susegana è la goccia che fa traboccare il vaso. Come possiamo accettare che bambini così piccoli vengano manipolati in nome di un’“inclusione” che puzza di propaganda? Come possiamo tollerare che le nostre scuole, custodi della nostra cultura, diventino strumenti di un’agenda islamista che vuole sostituire la croce con la mezzaluna? La sinistra, con il suo relativismo e il suo “va bene tutto”, ha aperto le porte a questa invasione culturale, ma il tempo della resa è finito. Dobbiamo dire basta: basta all’immigrazione islamica regolare che alimenta queste comunità, basta alle moschee irregolari che operano senza controllo, basta all’indottrinamento dei nostri figli sotto la maschera del dialogo!

E, soprattutto, dobbiamo fermare l’immigrazione islamica regolare, che sta trasformando le nostre città in avamposti di un Islam politico che non cerca integrazione, ma dominio.

Non possiamo permettere che i nostri figli crescano in un’Europa islamizzata, dove il velo diventa la norma, la Sharia si insinua nelle scuole e la nostra fede cristiana viene ridotta a un ricordo sbiadito. È ora di agire: le famiglie, i cittadini, le autorità devono unirsi per difendere la nostra identità e il futuro delle nuove generazioni. La tolleranza non significa sottomissione, e il dialogo non significa resa. Proteggiamo i nostri bambini da questa colonizzazione religiosa, prima che sia troppo tardi. L’Italia è cristiana, e tale deve restare!

Scuole italiane nelle moschee: un piano di islamizzazione di imam e cattocomunisti ultima modifica: 2025-05-07T14:25:19+00:00 da V