Maestra sospesa per Ave Maria ma chi ha portato in moschea no
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“Ingiustizia scandalosa: maestra sospesa per l’Ave Maria, ma le indottrinatrici islamiche di Susegana restano impunite!”
Una maestra era stata sospesa per aver fatto recitare l’”Ave Maria” agli studenti, tutti cattolici.
Nessun provvedimento per la dirigente e le maestre della scuola materna che hanno fatto inginocchiare i bimbi in moschea?@roxsasso pic.twitter.com/0quULtbcFW
— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 8, 2025
È un’ingiustizia che fa ribollire il sangue: una maestra italiana, nel 2023, fu sospesa per aver fatto recitare l’”Ave Maria” ai suoi studenti, tutti cattolici, in una scuola di Verona, un gesto innocente che celebrava la nostra fede. Ma ora, nessuna punizione per la dirigente e le maestre della scuola materna cattolica “Santa Maria delle Vittorie” di Ponte della Priula, a Susegana, che hanno costretto i bambini a inginocchiarsi in moschea per pregare Allah! Questo doppio standard è un oltraggio: mentre la cristianità viene calpestata, l’islamizzazione avanza con la complicità di chi dovrebbe difendere la nostra identità. È una vergogna che non possiamo tollerare: le responsabili di Susegana devono essere punite!
Due pesi e due misure: la cristianità umiliata
Nel 2023, una maestra di Verona fu sospesa per aver fatto recitare l’”Ave Maria” ai suoi alunni cattolici, un atto di devozione che non ha fatto male a nessuno. Ma quando le maestre di Susegana, guidate dalla dirigente e con il benestare del parroco don Andrea Sech, hanno portato i bambini al Centro Islamico Emanet, costringendoli a pregare Allah inginocchiati verso La Mecca, non è stato preso alcun provvedimento. Le maestre hanno dichiarato: “Ci siamo tolti le scarpe, le maestre hanno indossato un velo e siamo entrati in una grande stanza dove per terra c’era un enorme tappeto rosso con alcune strisce bianche dove ci si mette per pregare. L’imam ci ha spiegato che la religione musulmana si fonda su cinque pilastri e ci ha detto che loro pregano cinque volte al giorno (ci abbiamo anche provato)”. Questo non è dialogo: è indottrinamento islamico, un’umiliazione per i nostri figli cristiani. Eppure, nessuna sospensione, nessuna sanzione: solo un’indagine del Ministero dell’Istruzione, mentre la cristianità viene calpestata.
L’islamizzazione avanza: un’Italia sotto assedio
Questo scandalo è la prova di un’Italia che si arrende all’Islam. A Susegana, il Centro Emanet ha un passato jihadista: nel 2018, due frequentatori furono espulsi per legami con l’Isis. Eppure, i bambini sono stati portati lì a pregare Allah. A Venezia, nel 2022, la scuola “Arcobaleno” ha indottrinato i piccoli alla moschea di Marghera; a Vicenza, nel 2024, la primaria “San Francesco” li ha fatti pregare; ad Albenga, nel 2025, Borghetto Santo Spirito ha portato i bambini alla moschea Ar-rahma. L’Islam avanza, e chi difende la nostra fede viene punito, mentre le maestrine islamiche restano impunite.
Punire le responsabili: salviamo l’Italia dall’Islam!
La dirigente e le maestre di Susegana devono essere sospese immediatamente: non possiamo permettere che i nostri figli vengano indottrinati all’Islam mentre la cristianità viene perseguitata. Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare – basta ingressi, basta permessi – e chiudiamo le moschee abusive e quelle regolari, simboli di conquista. A Roma, gli islamici minacciano: “Spezzeremo le vostre croci”. L’ingiustizia di Susegana è un monito: se non fermiamo l’Islam politico, l’Italia diventerà un califfato. Puniamo le responsabili e difendiamo la nostra identità!
Fuori i nomi del o dei magistrati “giustizieri” e andiamo a prenderli a calci in culo finchè non si ravvedono e cambiano mestiere…