Uccide donna a martellate, sconto di pena per il pakistano: “disagio sociale”

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By V maggio 8, 2025 10:56

Uccide donna a martellate, sconto di pena per il pakistano: “disagio sociale”






Giustizia Vergognosa: 24 Anni a chi ha Massacrato la Madre per un Rimprovero!


Giustizia Vergognosa: 24 Anni a chi ha Massacrato la Madre per un Rimprovero!

È un oltraggio che fa ribollire il sangue nelle vene di ogni italiano onesto! La Corte d’Appello di Torino ha riformato la sentenza all’ergastolo di primo grado contro Imram Ahmad, un pakistano di 25 anni che il 9 marzo 2023 ha massacrato sua madre, Rubina Kousar, a martellate e le ha tagliato la gola solo perché gli aveva detto: “Invece di stare sempre al cellulare, vai a cercarti un lavoro”. E qual è la pena ora? Appena 24 anni di reclusione, perché i giudici hanno riconosciuto il “disagio sociale” dell’assassino. Siamo al delirio totale: una madre viene brutalmente uccisa dal figlio per un rimprovero, e le toghe rosse trovano scuse per ridurgli la pena. È uno scandalo, un tradimento della giustizia che non possiamo più tollerare!

Un Crimine Efferato, Una Sentenza Indecente

I fatti sono agghiaccianti e parlano da soli. Quel giorno, a Pinerolo, in via Sommeiller, Rubina Kousar, 45 anni, stava cucinando quando ha rimproverato il figlio Imram, un fannullone di 23 anni all’epoca, per la sua pigrizia. “Non ho capito più niente”, ha dichiarato lui, confessando il delitto. Ha preso un martello e l’ha colpita ripetutamente alla testa, poi, non contento, le ha tagliato la gola con un coltello. Una scena raccapricciante, scoperta dal padre Alì Asghar, che è corso al comando della polizia municipale gridando “Sangue, figlio, mamma. Aiuto”. Gli agenti hanno trovato Rubina riversa in una pozza di sangue, con il figlio accanto, il martello ancora in mano. In primo grado, la Corte d’Assise di Torino aveva giustamente condannato Imram all’ergastolo, riconoscendo la brutalità del gesto e l’assenza di attenuanti. Ma ora, la Corte d’Appello, presieduta dalla giudice Cristina Domaneschi, ha deciso di graziarlo, riducendo la pena a 24 anni per via del suo presunto “disagio sociale”. È un insulto alla memoria di Rubina e a tutte le vittime di femminicidio!

Le Toghe Rosse e il “Disagio Sociale”: Una Scusa per Proteggere i Criminali

La Corte d’Appello ha giustificato questa decisione vergognosa sostenendo che Imram soffrisse di un “malessere profondo”, come dichiarato dalla sua avvocata Simona Bertrand, e che questo disagio personale e sociale meritasse una revisione della pena. Ma che razza di scusa è? Una madre viene massacrata dal figlio per un rimprovero banale, e i giudici trovano il modo di compatire l’assassino? È una follia! Una perizia psichiatrica aveva già confermato la piena capacità di intendere e volere di Imram, ma le toghe rosse, con la loro agenda ideologica, hanno voluto comunque trovare un pretesto per ridurgli la pena. Intanto, mentre i criminali come Imram vengono coccolati, i veri delinquenti – spesso immigrati irregolari – continuano a seminare terrore. A Milano, i maranza spacciano e aggrediscono in pieno centro, ma la Procura preferisce indagare chi fa un saluto romano. A Torino, un marocchino irregolare è stato liberato perché non “informato” dei suoi diritti. È una giustizia al contrario, che protegge i carnefici e abbandona le vittime!

È Ora di Dire Basta: La Giustizia Deve Tornare al Servizio degli Italiani!

Siamo stufi di questo sistema marcio! Le toghe rosse, con le loro sentenze scandalose, stanno distruggendo ogni senso di giustizia in Italia. Ridurre la pena a un assassino come Imram Ahmad, che ha massacrato sua madre senza pietà, è un affronto a tutte le donne, a tutte le madri, a tutti i cittadini che chiedono sicurezza. Non possiamo accettare che un “disagio sociale” diventi la scusa per giustificare un crimine così efferato. Serve una riforma radicale della giustizia, che tolga potere a questi magistrati ideologizzati e riporti i tribunali al servizio del popolo. Seguendo l’esempio di Trump, che negli Stati Uniti ha fatto arrestare un giudice per aver ostacolato l’arresto di un clandestino, anche in Italia dobbiamo agire: militari nei tribunali, toghe corrotte sotto inchiesta, e pene severe per chi commette crimini come questo. Basta con le scuse, basta con i cavilli: chi uccide deve pagare, senza sconti! L’Italia non può essere un Paese dove si massacrano le madri e si compatiscono gli assassini. Giustizia per Rubina, giustizia per gli italiani!


Uccide donna a martellate, sconto di pena per il pakistano: “disagio sociale” ultima modifica: 2025-05-08T10:56:21+00:00 da V
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By V maggio 8, 2025 10:56
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1 Comment

  1. Steobaldo maggio 8, 11:35

    intanto…per un po’…come si dice? Paghi uno e prendi due….no…paghi tre e prendi due….no…prendi e paghi….insomma ci siamo capiti…ahhh naturalmente ora le femministe si staranno fregando le mani…vai! Un’altra! Segna…segna!

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