Marocco rifiuta rimpatri dei suoi stupratori ma vuole costruire moschee in Italia: Pd complice
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Marocco rifiuta di riprendersi i propri criminali e clandestini, come Zakaria Azmami, che a Bologna ha aggredito passanti e carabinieri con un paio di forbici, ma pretende di investire 18 milioni di euro per costruire una moschea con minareto a Torino
“Il Marocco scarica i suoi criminali in Italia ma finanzia una moschea a Torino: un insulto all’Italia, fermiamo l’islamizzazione!”

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È un oltraggio che grida vendetta: il Marocco si rifiuta di riprendersi i propri criminali e clandestini, come Zakaria Azmami, che a Bologna ha aggredito passanti e carabinieri con un paio di forbici, ma è pronto a investire 18 milioni di euro per costruire una moschea con minareto a Torino, nel quartiere Aurora, sulle ceneri delle ex fonderie Nebiolo. Questo doppio standard è inaccettabile: mentre l’Italia è lasciata sola a gestire la violenza islamica, il Re del Marocco finanzia un simbolo di conquista che minaccia la nostra identità cristiana. L’islamizzazione avanza, e l’Italia sta pagando il prezzo di questa ipocrisia!
Il Marocco abbandona i criminali: Azmami semina terrore
Zakaria Azmami, marocchino di 27 anni, è l’emblema del fallimento migratorio: rilasciato dal Cpr di Bologna a dicembre per motivi sanitari e non rimpatriato perché il Marocco non lo riconosce, il 4 maggio ha aggredito tre passanti e due carabinieri in Piazza dell’Unità, ferendoli con forbici. Il gip ha ordinato accertamenti psichiatrici, rilevando un “delirio religioso” e un abuso di cocaina, ma il problema è a monte: il Marocco rifiuta di riprendersi i suoi cittadini, lasciando l’Italia a gestire criminali radicalizzati. A Palermo, due bengalesi inneggiano al jihad; a San Pietro, uno striscione islamico ha inneggiato al Mahdi; a Monfalcone, i bangladesi impongono la sharia. In Italia, migliaia di “centri culturali” sono fuorilegge: solo 12 moschee sono regolari.
18 milioni per una moschea: il Marocco sfida l’Italia
Mentre il Marocco scarica i suoi criminali, il Re Mohammed VI investe 18 milioni di euro per una moschea a Torino, che sarà una delle più grandi d’Italia, con un minareto di 20 metri e una capienza di 1.000 fedeli. Il progetto, partito sotto Chiara Appendino e sostenuto da Stefano Lo Russo, include uno studentato e una biblioteca, ma non è integrazione: è un simbolo di conquista islamica. A Susegana, i bambini cristiani sono stati costretti a pregare Allah in moschea; a Paderno Dugnano, un tempio cristiano è stato trasformato in moschea; a Prato, una donna africana ha minacciato di bruciare una chiesa; a Roma, gli islamici vogliono “spezzare le croci”. Il Marocco ci insulta: finanzia l’islamizzazione invece di assumersi le sue responsabilità.
Azzeriamo l’immigrazione islamica: salviamo l’Italia!
Il Marocco deve riprendersi i suoi criminali come Azmami, non finanziare moschee che minacciano la nostra identità. La moschea di Torino è un insulto: l’Italia non si arrenda all’Islam! S
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