Italiano di 70 anni preso a bastonate da immigrato
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Un altro episodio di violenza inaudita che dimostra quanto sia fuori controllo l’immigrazione in Italia: un immigrato di 40 anni, operaio senza fissa dimora, è stato arrestato a Poggibonsi con l’accusa di tentato omicidio ai danni di un 70enne, un veterinario molto conosciuto per il suo allevamento di struzzi, massacrato a bastonate il 6 maggio 2024 nell’agricampeggio “Tione” di Villafranca. Dopo un anno di indagini, i carabinieri di Verona e i colleghi valdelsani hanno finalmente messo le manette a questo delinquente, che ora si trova in custodia cautelare nel carcere di Santo Spirito. Ma la domanda resta: quante altre vittime ci saranno prima che l’Italia si decida a espellere questa feccia?
I fatti sono agghiaccianti. Il 70enne, trovato riverso a terra accanto al suo scooter, era incosciente, con una profonda ferita alla testa e immerso in una pozza di sangue. Inizialmente si era pensato a un incidente, magari una caduta, ma le indagini hanno rivelato la verità: l’anziano è stato vittima di una brutale aggressione. L’immigrato, che all’epoca era ospite dell’agricampeggio, lo ha colpito ripetutamente con un bastone, lasciandolo in condizioni gravissime. Ancora oggi, a un anno di distanza, il veterinario lotta per la vita, con una salute precaria, mentre il suo aguzzino si aggirava indisturbato fino a pochi giorni fa.
Le prove sono schiaccianti: le foto scattate dal cellulare della vittima, fondamentali per identificare il colpevole, mostrano l’immigrato mentre si aggira nel campeggio brandendo un bastone, lo stesso usato per l’aggressione. E il movente? Inesistente. Questo criminale ha agito con una ferocia gratuita, senza motivo, solo per il gusto di fare del male. È questo il tipo di “ospiti” che l’Italia continua ad accogliere, mentre i nostri cittadini, come questo anziano veterinario, pagano il prezzo della loro violenza.

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Non è un caso isolato. L’Hotel House di Porto Recanati, un covo di immigrati violenti, è teatro di crimini simili: omicidi, sparizioni di ragazzine, spaccio e prostituzione. A Gallarate, un immigrato ha preso a pugni un agente di polizia, costringendo l’uso del Taser. E a Sesto San Giovanni, un altro ha dato fuoco alla fidanzata, lasciandola con ustioni gravissime. Questi non sono “migranti in cerca di un futuro migliore”: sono criminali che ci odiano e che vedono la nostra ospitalità come un’opportunità per delinquere. E chi li protegge? Le toghe rosse, che continuano a bloccare i rimpatri e a liberare delinquenti, come i 14 clandestini – stupratori e pedofili – appena rimessi in libertà dalla Corte d’Appello, nonostante fossero stati trasferiti in Albania.
Le promesse di rimpatri di massa sono rimaste parole al vento, e i centri in Albania, costati milioni, sono inutili grazie al boicottaggio dei magistrati e all’incapacità di agire con fermezza. Intanto, Trump in America deporta i clandestini in Libia, dimostrando che si può fare. Perché noi no?
Perché ci ostiniamo a tenere qui individui come questo immigrato di Poggibonsi, che massacrano i nostri anziani senza motivo? È ora di dire basta: espulsioni immediate, anche in Paesi come la Libia, e tolleranza zero per chi delinque. Gli italiani meritano sicurezza, non di vivere nel terrore di questi mostri stranieri!
Basta applicare la Legge del Taglione…