Minacciano figlia Meloni e di sgozzare italiani ma rimangono in Italia
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La città è un vulcano pronto a esplodere. I maranza, quei delinquenti di seconda generazione nordafricani che infestano le periferie, hanno alzato il tiro: “Siamo qui per sgozzare italiani”, urlano in video sfacciati, minacciando le ronde di Articolo 52, i cittadini esasperati che pattugliano le strade contro il loro regno di terrore. Parole da guerra, che seguono le minacce del boss Don Alì, pronto a colpire persino i figli dei volontari, come denunciato su X ad aprile. E lo Stato? Muto, immobile, complice.
I boss dei #Maranza a Milano: “siamo qui per sgozzare italiani” . Continuano a minacciare senza che alcuna procura intervenga, la sinistra li difende. #articolo52 pic.twitter.com/3Y7JIa6FML
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) May 11, 2025
Ibii Ngwang, il 27enne camerunense che ha seminato il panico con un video choc davanti alla Questura di Macerata, deridendo la polizia e minacciando la figlia della premier Giorgia Meloni con frasi volgari e sessiste, è ancora in Italia:
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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva firmato un’espulsione lampo, giustificata dal “profilo di pericolosità sociale” di questo individuo, ma un giudice della Corte d’Appello di Ancona, Alessandra Filoni, ha accolto il ricorso dei suoi avvocati, bloccando il rimpatrio. È l’ennesima prova che le toghe rosse stanno sabotando la sicurezza degli italiani, proteggendo criminali stranieri a scapito dei cittadini!
Perché questi figli di immigrati, cresciuti qui ma nemici di tutto ciò che è italiano, hanno la licenza di minacciare morte senza che una procura alzi un dito? La sinistra, sempre pronta a coccolarli, tace di fronte a un’arroganza che puzza di sfida culturale. Intanto, la cronaca urla: a Torino, i “ragazzi delle torri” accoltellano in via Sansovino; a Sant’Andrea, un tunisino brandisce una katana per rapinare. Questi non sono “ragazzi difficili”, sono un esercito ostile che rifiuta le nostre leggi e i nostri valori. E se un italiano osasse dire metà di queste minacce, magari per “trollare”? Sarebbe in cella prima di finire la frase.
Basta ipocrisia: tolleranza zero, espulsioni immediate, revoca della cittadinanza per chi ci vuole in ginocchio. Milano non è il loro feudo, e gli italiani non sono prede. Perché lo Stato perseguita Articolo 52 e lascia i maranza a dettare legge? Sveglia, o sarà sangue!
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