Moschea a Venezia, Lega contro senatore FDI: “No islamizzazione”
Related Articles
“Mestre svenduta all’Islam: FdI tradisce con Howlader nel direttivo e Speranzon con parenti musulmani, la Lega unica a combattere!”

VERIFICA NOTIZIA
Mestre è sotto assedio islamico, e Fratelli d’Italia tradisce il suo elettorato svendendo la città all’Islam con il progetto di una maxi moschea in via Giustizia! Il bengalese Prince Howlader, portavoce della comunità bengalese e promotore del progetto, è stato accolto nel direttivo locale di FdI, un’onta per un partito di destra. Il senatore Raffaele Speranzon, con parenti acquisiti musulmani, ha dichiarato: “È un diritto costituzionalmente garantito che ci siano luoghi di culto. Da parte mia nessuna chiusura preconcetta alla costruzione di una moschea, a condizione che il progetto rispetti le norme, garantisca la massima trasparenza nei finanziamenti e si favorisca l’uso della lingua italiana nelle attività non strettamente legate alla liturgia, come ponte di dialogo con istituzioni e cittadini. Un luogo di culto non è solo uno spazio per la preghiera, ma può diventare un centro di aggregazione e un presidio culturale”. E ancora: “Può favorire la riqualificazione urbana. Infine, un luogo adeguato può prevenire la diffusione di centri improvvisati, potenzialmente opachi e più esposti a rischi di infiltrazioni estremiste”. Il sindaco Luigi Brugnaro ha aggiunto: “Quello sarebbe un luogo adeguato, fermo restando che anche per il centro in via Giustizia ho indicato di preparare un progetto preliminare basato sui volumi e di chiedere il cambio d’uso. Di fronte a una gestione trasparente sono d’accordo per la costruzione della nuova moschea, ma sempre nella tutela dei cittadini e nel rispetto delle regole”. Traditori! La Lega è l’unica a opporsi: “Non abbiamo preconcetti, ma prima di vedere qualsiasi progetto è necessario che firmino gli accordi”, dice il vicesindaco Andrea Tomaello.
La presenza di Howlader nel direttivo di FdI e il ruolo di Speranzon, sono un tradimento imperdonabile. Come denunciato in “Musulmani infestano Mestre e Venezia” (25 aprile), FdI aveva già appoggiato questo progetto, mentre altri islamici che vogliono un’altra moschea – perché mica si fermeranno a una – di Ittihad insultavano Brugnaro, solo perché invece contrario alla ‘location’ della loro moschea, con un post: “La foto del primo cittadino affiancata a quella di un maiale in giacca e cravatta”.
La Lega denuncia: “La comunità bengalese deve osare avviare prima di tutto ad un dialogo serio e costruttivo con la città”, dice Sergio Vallotto. “Non dimentico come fino a pochi giorni fa le stesse persone pregavano in un luogo di culto abusivo in via Piave a Mestre”, minacciando di “bloccare il Ponte della Libertà”. Rosanna Conte aggiunge: “Gli unici campanili che abbelliscono Venezia sono quelli delle nostre chiese. Di una nuova maxi moschea a Mestre nessuno, tranne la comunità bengalese, ne sente il bisogno. Qualcuno forse ha scambiato l’Italia con un Paese arabo”. Speranzon, a suon di frequentare marocchini.
La “Mecca mestrina”: un pericolo per l’Italia
Alberto Villanova parla di “La Mecca mestrina”: “Venezia e i veneziani hanno bisogno di tante opere, ma di certo non di una nuova maxi moschea. Chi c’è dietro a questa operazione religiosa e immobiliare? Non può certo bastare una raccolta fondi tra fedeli per finanziare un’opera faraonica che costerebbe diversi milioni di euro. E quindi, chi è il finanziatore? Francia e Belgio hanno ignorato per decenni con superficialità questi avvertimenti, concedendo tutto a tutti. Un errore che stanno pagando a caro prezzo”. Paolo Borchia rincara: “Definire ‘ponte di dialogo’ l’ennesima moschea nel cuore di Mestre è surreale. Il vero dialogo si costruisce con il rispetto delle regole, della sicurezza e dell’identità di una comunità. In città esistono già numerosi luoghi di culto, molti dei quali nemmeno censiti: non c’è bisogno di nuove strutture, ma di trasparenza e controllo. Posizionarla poi nei pressi della stazione, in un’area già fragile dal punto di vista sociale e della sicurezza, significa spalancare la porta a un turismo di culto che non fa bene alla città. Questa non è inclusione, è accettazione passiva di un modello che mina l’equilibrio urbano e identitario”. La Lega è chiara: “Prima è necessario un accordo tra Islam e Stato Italiano”.
Fermiamo l’islamizzazione: Mestre non si arrende!
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment