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Padova, atterraggio choc in strada: studenti yemenita e pakistani a bordo, scattano indagini e ombre dell’11 settembre

Un piper con quattro persone a bordo ha compiuto un atterraggio d’emergenza oggi tra Paltana e Mandria, vicino ad Abano Terme, finendo su una strada rurale dopo aver urtato cavi elettrici e alberi. A bordo, oltre al pilota, tre studenti universitari: uno yemenita e due pakistani. L’incidente, avvenuto durante un volo di prova per testare un nuovo motore partito dall’aeroporto Gino Allegri, ha subito acceso i riflettori delle autorità. Le forze dell’ordine – con questura, volanti e Digos – sono intervenute insieme ai vigili del fuoco per mettere in sicurezza l’area, mentre le indagini sono scattate immediate per chiarire le cause dell’avaria e il ruolo dei tre studenti stranieri.

Il parallelismo con l’11 settembre 2001 è inevitabile e inquietante. Allora, studenti di volo di origine mediorientale, come Mohamed Atta, si erano addestrati nelle scuole di pilotaggio americane prima di dirottare gli aerei che avrebbero distrutto le Torri Gemelle. Anche qui, troviamo giovani provenienti da Yemen e Pakistan – Paesi noti per la presenza di cellule jihadiste – coinvolti in un’attività aeronautica sospetta. Il volo di prova per un “nuovo motore” solleva dubbi: era davvero un test tecnico o una copertura per altro? Nessuno è rimasto ferito, ma l’episodio riaccende timori mai sopiti. La presenza di stranieri in contesti aeronautici, specie se provenienti da aree a rischio, non può essere ignorata.

Le autorità stanno analizzando i dati del velivolo e interrogando i tre studenti, ma il sospetto cresce tra i cittadini: chi sono davvero? E perché lo Stato permette a individui con background così delicati di accedere a corsi di volo senza controlli più severi? Dopo l’11 settembre, il mondo ha giurato “mai più”, eppure eccoci qui, con un aereo in strada e troppe domande senza risposta. Serve chiarezza, subito: Padova non può diventare un laboratorio di nuove minacce.